Era una questione di soldi, De Laurentiis smentisce se stesso su Koulibaly
È ripreso il solito teatrino populistico per Kalidou e Mertens. Ha ragione sul Milan ma lì hanno perseguito un progetto.

An Milano 18/01/2013 - assemblea elettiva Lega serie A / foto Andrea Ninni/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis
Quindi, com’era evidente, avevano ragione il Corriere dello Sport e il giornalista Fabio Mandarini: era una questione di vil denaro. Non che avessimo dubbi, ci sembra persino ovvio che sia così nel mondo del lavoro. Visto che la smentita era stata così violenta, non ci saremmo aspettati che a contro-smentirla ci pensasse lo stesso De Laurentiis.
Siamo al teatro dell’assurdo. Ormai ci stiamo tristemente abituando. Il presidente del Napoli ha ripreso la storiella del vil denaro, secondo lui Mertens e Koulibaly dovrebbero rimanere per il privilegio di vivere a Napoli. È la solita messinscena populistica, cui ormai non crederebbe nemmeno un bambino di sette anni. Ci sarebbe piaciuto che l’addio di Mertens fosse stata una scelta consapevole presa tre anni fa. Per lui come per Insigne. Ci sarebbe piaciuto che il Napoli avesse fatto come la Juventus con Dybala: non rientra nel nostro progetto, non ci interessa. A Napoli non è mai possibile, deve partire questo insopportabile can can sull’amore per la città. Vale per Mertens come per Koulibaly. Tutto questo per noi ha a che fare con la difficoltà ad assumersi fino in fondo la responsabilità delle proprie scelte.
Per il resto, Adl ha ragione a dire che il Milan ha vinto con un monte ingaggi inferiore al Napoli di 40 milioni. Ma al Milan hanno fatto scelte drastiche, hanno sposato un progetto. E hanno investito sui giovani. De Laurentiis ha voluto tenere i suoi “figli” a casa fino all’età della pensione. Questi sono i risultati.
Ha ripreso con la storiella di Ancelotti e i tifosi. Tutto vero ma le decisioni non le prendono i tifosi. Siamo certi che lo sa perfettamente. In fin dei conti è meglio raccontarsi un’amabile bugia che ritrovarsi allo specchio a riflettere su un’amata verità.
Sono passati tre anni, ora abbiamo di nuovo un allenatore preparato e competente. Si affidi a lui.