Libero: è cambiato tutto, a partire dalla proprietà. Mancherà la Champions, l’ottavo posto sarebbe il peggior piazzamento dell’era Gasp
Libero scrive dell’Atalanta giunta ormai a fine ciclo con la proprietà che è cambiata e Gasperini che sembra destinato all’addio.
L’Atalanta mancherà la Champions dopo due partecipazioni consecutive alle fasi finali, in Coppa Italia non è andata oltre i quarti e, dovesse arrivare, l’ottavo posto sarebbe il peggior piazzamento dell’era-Gasp in campionato.
Il mister ha dichiarato che «tutto è cambiato» nel club, lasciando intendere che il futuro va discusso e capito. È vero che la famiglia Percassi, artefice dell’ascesa soprattutto per essersi affidata anima e corpo all’allenatore (l’addio al Papu come atto di fiducia al mister-manager), resta al comando della società ma ha ceduto la maggioranza al fondo Bain-Capital guidato da Stephen Pagliuca che giustamente ne condizionerà le scelte.
Per la successione in panchina, il favorito sembra Tudor.
L’altro indizio sulla rivoluzione è il mercato, dove si parla più di uscite degli uomini di Gasperini che di entrate. Non a caso è partito anzitempo Gosens verso l’Inter e quest’ultima è tornata alla carica per Duvan Zapata. Perché Gasp non si è opposto a gennaio e non si frappone ora? Un tempo forse l’avrebbe fatto. Si moltiplicano le voci di una cessione di Musso, investimento estivo (da 20 milioni) chiesto e ottenuto dall’attuale mister, e del fedelissimo De Roon. Mancare l’Europa per paradosso consentirebbe a Gasp di ricostruire (quasi) da zero, con pochi e più giovani giocatori, ma averne voglia è tutta un’altra storia. Senza motivazioni converrà separarsi, dopo essersi tanto amati.