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Capuano: “Sorrentino mi ha dipinto arrogante e un po’ volgare, forse mi vede così”

Al Corsera: «Mi manca molto, non so io a lui, non è molto esplicito. Ci siamo persi. Lo sogno spesso, una volta gli raccontai il sogno, non mi ha risposto. Io sono un proletario, lui un borghese».

Capuano: “Sorrentino mi ha dipinto arrogante e un po’ volgare, forse mi vede così”
Director Paolo Sorrentino attends the photocall for the Italian premiere of "The Hand Of God" at Hotel Vesuvio (Kontrolab)

Il regista Antonio Capuano intervistato dal Corriere della Sera, ha finalmente visto il film di Paolo Sorrentino “È stata la mano di Dio” in cui il suo personaggio riveste un ruolo importante.

«Poi l’ho visto, Paolo mi ha fatto arrogante e un po’ volgare, forse mi vede così. Ma io lo difendo, è il suo sguardo e ognuno è libero di mostrarlo, senno’ fa una copia. Anche se nel mio quartiere, a Posillipo, la gente che mi conosce da una vita mi ha detto: ma come t’ha fatto Paolo?».

Nel film le fa dire due frasi iconiche: non ti disunire, e ce l’hai una cosa da dire?

«Chissà quante volte ce lo siamo detti nelle nostre lunghe passeggiate in cui parlavamo del Napoli, di noi, delle femmene. Non ti disunire era riferito alle partitelle di calcio. Paolo era un ragazzo timido, schivo ma luminoso. Mi manca molto, non so io a lui, non è molto esplicito. Ci siamo persi. L’ultima volta ero alla Mostra di Venezia e lui era già volato negli Usa. Lo sogno spesso. Una volta mi è apparso così: aveva un bambino nel marsupio, non mi guardava, andava oltre la folla e sparì. Gliel’ho descritto al cellulare il mio sogno, non mi ha risposto e non ho fatto nessuna analisi. Paolo è un borghese, io un proletario, questo ci divide. Ma c’è una tenerezza che ci lega».

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