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Barbano: la vittoria della Roma è un esempio di quanto, nel calcio, piedi e testa contino allo stesso modo 

Sul CorSport. Non è opera di top player, ma di onesti comprimari e giovani talenti. Mourinho, prima che un tecnico, è pastore di anime e psicologo

Barbano: la vittoria della Roma è un esempio di quanto, nel calcio, piedi e testa contino allo stesso modo 
Mg Tirana (Albania) 25/05/2022 - finale Conference League / Roma-Feyenoord / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Nicolo’ Zaniolo

Sul Corriere dello Sport, Alessandro Barbano commenta la vittoria della Roma nella finale di Conference League contro il Feyenoord. Una vittoria resa ancora più importante perché mostra un “carattere straordinario” della Roma di José Mourinho, “che il calcio di club sembra aver dimenticato”. Tutto merito dell’allenatore, “il più grande motivatore sportivo che si conosca”.

La capacità di tenuta della squadra non è stata data tanto dalla condizione atletica, ma dalla “febbre di vittoria con cui il tecnico portoghese ha contagiato il gruppo”. Non è opera di top player, ma

“di onesti comprimari e giovani talenti a cui lo Special, alzando di giorno in giorno l’asticella della qualità, consegna un copione da fuoriclasse”.

“La Roma che trionfa a Tirana è un esempio di quanto il calcio sia, allo stesso tempo, un manufatto artigianale e un prodotto di altissima raffinatezza. Dove i piedi e la testa contano allo stesso modo e, soprattutto, sono obbligati a connettersi con il cuore. Il pedagogo cristiano alla guida della pattuglia giallorossa è, prima ancora che un tecnico tradizionale, un pastore di anime, uno psicologo, un leader naturale, animato da quel pizzico di follia che guida da sempre le decisioni degli uomini soli davanti al loro destino. La superba solitudine di Mourinho, nella notte di Tirana, è la prova che c’è nella finitezza di ciascuno qualcosa di sacro”.

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