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Diodato: «Vinsi un David da remoto: all’improvviso sentii il mio vicino di casa urlare ‘dài, cazzo!’»

A Il Fatto: «Girare il video con Baggio è stato un sogno. Sono cresciuto con il mito di Maradona e con il suo. Una volta odiavo la mia voce»

Diodato: «Vinsi un David da remoto: all’improvviso sentii il mio vicino di casa urlare ‘dài, cazzo!’»

Il Fatto Quotidiano intervista Diodato. Cantautore, vincitore del Festival 2020, è tra gli organizzatori dell’Uno Maggio a Taranto con Roy Paci e Michele Riondino. Oltre a Sanremo ha vinto un David con il brano “Che vita meravigliosa”.

«Sì, sempre durante le chiusure in pandemia, tanto che la cerimonia era organizzata da remoto. Io da solo in casa, seduto sul divano; ricordo Carlo Conti prendere la busta, leggere la formula di rito, fino a quando pronuncia il mio nome. Mi alzo in piedi, sollevo le braccia felice e all’improvviso sento delle bordate alle pareti di casa. Il vicino stava seguendo la cerimonia e per festeggiare si era accanito con il muro e urlava “dai cazzo! Persona integerrima: è un professore di religione».

Ha girato con Roberto Baggio il video della canzone del film “Divin codino”

«È stato un sogno, non ci potevo credere. Sono realmente cresciuto con il mito di Maradona, e poi con il suo. Persona molto delicata, percepisci la sua potenza. Poi è molto legato alla terra, uno in grado di ragionamenti profondi; nel video giocavamo a Calciobalilla: con lui non c’è stata partita neanche lì».

E sulla sua voce:

«Un tempo neanche lo pensavo, anzi la odiavo: se qualcuno mi rivolgeva un complimento, pensavo che sbagliasse. Mi vergognavo».

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