In conferenza: «Quel calcio d’angolo era difficile diventasse ciò che è diventato, i miei non lo avevano mai fatto. Mia anche la gestione del secondo gol»
Nella conferenza stampa di presentazione di Lazio-Napoli, il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti è inevitabilmente tornato sulla débacle di giovedì al Maradona, con il ko 2-4 contro il Barcellona, in Europa League.
«Abbiamo la delusione di non essere stati all’altezza di noi stessi, mi dà un po’ fastidio. Abbiamo un’identità di gioco che ci ha dato finora delle soddisfazioni e viene riconosciuto dai ragazzi, ma il gioco non può prescindere dal metterci tanta qualità, perché se dentro la partita la qualità manca è un boomerang che può tornarti addosso. Se non facciamo bene la fase di gestione, andiamo incontro a delle brutte figure».
L’angolo – clamoroso – che ha dato avvio alla ripartenza del Barcellona in occasione del primo gol, era stato una sua idea, ha dichiarato.
«Hanno coinvolto un po’ tutti i due gol presi in poco tempo, lì c’è qualcosa da rivedere e ne abbiamo parlato, ma dipende da quelle che sono state le mie richieste. La scelta di andarli ad affrontare a viso aperto, che può essere stata sbagliata, è una scelta mia, anche lo schema su calcio d’angolo, gliel’ho chiesto io di batterlo. La gestione tattica del secondo gol è mia, gliel’ho detto io di stare alti senza concedergli campo. Ci è mancato qualche comportamento dentro la scelta fatta. Abbiamo speso delle energie, ora siamo di fronte a una partita che può dare tanto, bisogna riuscire a giocare da squadra forte, da Napoli, rimanere a testa alta, entrare in campo guardando in faccia l’avversario facendogli capire che siamo disposti a giocarci la partita. Le differenze tra Barcellona-Napoli e Napoli-Barcellona sta in quei due gol. Quel calcio d’angolo era difficile diventasse quello che è diventato, la mia squadra non ha mai fatto una cosa del genere. Sono io il responsabile della scelta e i calciatori ancora mi seguono».