Brignone figlia vince il bronzo nella combinata (ma la protagonista resta la mamma)
Le accuse della Quario a Goggia si mangiano tutto, nonostante molti media cerchino di nascondere tutto. È una polemica d'altri tempi, un odio feroce. Ai Brignone resterà a vita la patente di rosiconi

Beijing (Cina) 07/02/2022 - sci / Olimpiadi Beijing 2022 / foto Imago/Image Sport nella foto: Federica Brignone
Intanto la povera Federica Brignone porta a casa un’altra medaglia olimpica. Ha vinto la medaglia di bronzo nella combinata femminile vinta dalla svizzera Gisin sull’altra elvetica Holdener. Nonostante l’enfasi e l’amnesia nordcoreana che avvolgono le cronache olimpiche, è una medaglia che fa ben poco notizia. Un po’ perché la combinata è una disciplina fantasma, di fatto non esiste più. Non si disputa più in Coppa del Mondo, resiste solo ai Mondiali e alle Olimpiadi. E un po’, ma diciamo soprattutto, per l’ego ipertrofico di sua madre che da giorni catalizza l’attenzione con le sue intemerate contro Sofia Goggia (da lei accusata di egocentrismo: il bue che dà del cornuto all’asino). Anche stamattina sul Giornale la signora Quario – ex sciatrice – ribadisce le sue accuse anche sull’entità dell’infortunio occorso a Sofia. La gran parte dei media – in omaggio alla Cina – provano a far finta che non sia accaduto nulla ma il tappo è saltato ed è impossibile farlo rientrare.
Ciò detto, un bronzo è sempre un bronzo. Federica è stata bravissima a sfruttare l’ennesimo suicidio sportivo di Mikaela Shiffrin che è caduta e ha gettato una medaglia d’oro che sembrava sicura. Brignone porta a casa un argento e un bronzo. Peccato che a far notizia sia stata soprattutto sua madre che non le ha reso certo un favore col fiele vomitato su Sofia Goggia. Ma non si può avere tutto. La polemica è bella, è innegabile, e vanno anche fatti i complimenti ai Brignone per la schiettezza e la difesa della posizione. Uno scontro d’altri tempi: un odio feroce, ostentato senza ipocrisie. Chapeau. Ovviamente lo scotto da pagare è la patente a vita di rosiconi. Oltre al fatto di non riuscire a far notizia per i propri risultati sportivi. Ma non si può avere tutto dalla vita.