Sul CorSport. «Ancor prima che con Allegri, ce l’ha con la lingua italiana. I limiti dell’opinionista dimostrano che la scuola dei social produce campioni di volgarità»
Il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni dà dell’analfabeta di ritorno a Lele Adani che ieri, a Bobo tv, si è scagliato per l’ennesima volta contro la Juventus di Allegri. Lo ha fatto con toni e termini dai quali Zazzaroni è rimasto colpito.
“Offese come «servi», «disonesti», «falsi» e «bugiardi» lanciati ad minchiam, generalizzando, all’interno di una chiacchierata televisiva di natura tecnica, sono intollerabili, soprattutto perché il servilismo e il leccaculismo sono pratiche che certo opinionismo riserva di solito a temi e ruoli ben più importanti”.
Con chi ce l’aveva Adani? Si chiede Zazzaroni.
Indirettamente con Allegri, certo, e non è una novità: gli sta sulle palle (ricambiato). Ognuno di noi ha delle simpatie e delle antipatie che coltiva con leggerezza o ostinazione.
E aggiunge:
“Intanto, senza arroganza anzi con la semplicità di sempre, dico che Daniele ce l’ha innanzitutto con la lingua italiana, non quella degli arzigogolanti fumosi, naturalmente, ma dei pessimi comunicatori sempre più numerosi. I limiti dell’opinionista che ha appena cambiato casacca – come Vlahovic – dimostrano che la scuola dei social produce campioni di volgarità spesso naturali, da molti ritenuti facilitatori del racconto calcistico, in realtà sfortunate vittime dell’analfabetismo di ritorno: ‘L’analfabetismo di ritorno è quel fenomeno attraverso il quale un individuo che abbia assimilato nel normale percorso scolastico di alfabetizzazione le conoscenze necessarie alla scrittura e alla lettura perde nel tempo quelle stesse competenze a causa del mancato esercizio di quanto imparato”.