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Cappuccio: «I napoletani preferiscono farsi sudditi con la possibilità di avere una carica e abusarne»

A Il Fatto: «Il vado/resto è un falso problema. Non sopporto il concetto di ombelicalità tipico di Napoli. Una città sta dove la porti»

Cappuccio: «I napoletani preferiscono farsi sudditi con la possibilità di avere una carica e abusarne»

Il Fatto Quotidiano intervista Ruggero Cappuccio, scrittore, drammaturgo e regista originario di Torre del Greco che dirige a Napoli il Campania Teatro Festival. Esprime il suo punto di vista sull’andare via da Napoli o rimanere.

«Il modello vado/resto è un falso problema. Non ho mai sofferto di questo e non sopporto il concetto di ombelicalità, tipico di Napoli. Posso stare a Parigi ed essere abitato da Napoli. Una città sta dove la porti».

Palermo e Napoli sono le città più affascinanti diItalia

«I grandi doni al Sud li ha fatti il Padreterno che ha messo in una condizione di sazietà i residenti».

Sui difetti dei due popoli:

«I siciliani non vorranno mai migliorare perché sono convinti di essere dei. I napoletani preferiscono farsi sudditi con la possibilità di avere una carica e abusarne».

Due caratteri diversi:

«A Napoli si moltiplicano le parole, in Sicilia si sottraggono. A Napoli si rincorre lo stordimento, c’è la rimozione del dolore, in base alla quale la colpa è sempre degli altri. A Palermo c’è un’eterna dimensione tragica».

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