Nuovi dettagli, secondo il quotidiano, smentiscono le accuse nei confronti della Diallo. La polizia brancola nel buoi, ma intanto le vite delle due ragazze sono sconvolte

Il New York Times torna oggi sul caso della calciatrice del Psg aggredita con una spranga di ferro
I fatti
Il 4 novembre Kheira Hamraoui, 31 anni, è stata vittima di un grave crimine. Mentre era in auto con Aminata Diallo, sua compagna di squadra, in una strada buia nel sobborgo parigino di Chatou, è stata tirata fuori è aggredita a colpi di spranga da persone incappucciate. Diallo, uscita illesa, è stata interrogata e rilasciato dalla polizia che la considera un possibile sospetto.
La storia, con i suoi accenni di gelosia sportiva, i racconti di Tonya Harding e i suoi legami con il Paris St.-Germain, si è rapidamente diffusa in lungo e in largo. Ma restano molti dubbi e zone d’ombra, scrive il quotidiano
I dubbi
Ma quando emergono i dettagli – sull’infedeltà coniugale; sulle accuse che coinvolgono altri membri della squadra; sulle segnalazioni di telefonate minacciose ai giocatori che denigravano la vittima prima che fosse attaccata: la teoria iniziale è stata messa in dubbio
Il New York Times ha appreso che
Hamraoui a volte ha suggerito che altre persone con legami con il club, inclusi almeno altri due compagni di squadra, potrebbero essere state coinvolte nella sua aggressione
Il quotidiano spiega di aver sentito dozzine di persone legate al caso, ma nessuna ha voluto parlare essendo citata.
Al momento quello che si sa è che le due calciatrici hanno visto la loro carriera e probabilmente anche la loro vita, interrotta
Hamraoui ha incontrato di nuovo la polizia la scorsa settimana e Diallo molto probabilmente dovrà affrontare ulteriori interrogatori.
Il caso è ora nelle mani di un gip, un processo che potrebbe continuare per almeno 18 mesi.
Intanto la vita per le due calciatrici è piuttosto difficile, dopo un periodo di stop entrambe hanno ripreso ad allenarsi, prima separate, ma poi sono rientrate in squadra
Alcune compagne di Hamraoui hanno chiesto di spostare i propri armadietti dai suoi nello spogliatoio. Altri hanno detto alla dirigenza del club che troveranno difficile giocare di nuovo con lei.
Al momento gli inquirenti non hanno idee reali su chi possano essere gli aggressori.
Diallo vuole giustizia, ha detto il suo avvocato Battikh. È convinta della sua innocenza e determinata a continuare la sua carriera al PSG, dove le restano solo sei mesi di contratto.
“La sua reputazione è stata danneggiata da tutti i giornali di tutto il mondo”
Anche Hamraoui vuole giustizia e continua a credere che la verità verrà trovata all’interno della sua squadra di calcio.