«Noi aggrediti a Salerno davanti alla polizia, hanno colpito due donne in faccia»

A Radio Punto Nuovo il racconto schock di un tifoso andato a Salernitana con due donne: «Ci hanno aggrediti perché avevamo l'accento napoletano»

Tifosi Salernitana

Db Mantova 30/05/2009 - campionato di calcio serie B / Mantova-Salernitana / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Saalernitana

Giovanni Rea ed Emiliana Fringenti, tifosi aggrediti all’esterno dell’Arechi sono intervenuti a Radio Punto Nuovo nel corso di Punto Nuovo Sport Show:

“Con la mia collega sua ma stavamo andando a vedere la partita tra Salernitana e Napoli. Sentono il accento di Napoli ed un gruppo di tifosi comincia a inveire contro di noi. Chiediamo aiuto, cerchiamo l’aiuto della polizia perché 5-6 persone iniziano a rincorrerci. C’ero io, con la mia amica Emiliana e sua madre di 53 anni. Ci raggiungono e con la polizia indifferente siamo stati raggiunti da schiaffi e con una cicca di sigaretta nel polso. Ci siamo messi spalle ai cancelli, Emiliana è stata colpita al naso ed è stata costretta all’operazione. Gli steward ci hanno aiutato, ci hanno tirato nello stadio e siamo vivi per questo.

Una volta allo stadio siamo stati nuovamente lasciati soli e nei distinti ci avevano preparato un agguato. Ci hanno detto che era meglio rimanere lì, la polizia ci aveva abbandonati agli steward. Poi, ci hanno scortato fino all’ospedale, ci aspettavano ovunque. Non c’è un perché, solo perché io sono di Napoli ed ho accento napoletano. Io sono andato con lo spirito di trascorrere una giornata diversa. Spero che la città di Salerno e la Salernitana prendano le distanze da questi episodi. Ma non ho letto nessun comunicato al riguardo.

Sono tre giorni che non dormo: non riesco a dimenticare che non sono riuscito a parare i colpi dati alla mia collega e a sua madre. A Napoli non è mai successo niente allo stadio. Una cosa fuori dalla grazia del Signore. La madre della mia collega ha perso il figlio due anni fa, volevamo farla distrarre e invece è viva per miracolo. Erano una ventina di persone. La Digos ci ha contattati subito, il dottor Ingenito ci ha salvati. La polizia era accanto a noi e non ha fatto nulla.

Emiliana poi spiega:

Ho ancora diversi dolori, ci hanno riempito di calci, ho dolori anche alle costole. È stato un insegnamento ho letto sui social, non voglio più andare a Salerno. Voglio vedere in faccia chi mi ha tirato sul volto mentre lo pregavo di non farlo. I miei vestiti andavano a fuoco. Vorrei vedere la loro faccia di quegli imbecilli mentre sono costretti a spiegare quello che ci hanno fatto.

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