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Cataldi: «Sarri chiede sempre molto. Andremo a Napoli per imporre il nostro gioco»

In conferenza stampa: «La partita di domani sarà molto difficile. Siamo cresciuti, ma siamo ancora al 50% delle nostre possibilità»

Cataldi: «Sarri chiede sempre molto. Andremo a Napoli per imporre il nostro gioco»
foto Hermann

In conferenza stampa pre Napoli-Lazio, al posto di Maurizio Sarri ha parlato il centrocampista biancoceleste Danilo Cataldi.

Ti stai imponendo come play nel 4-3-3 di Sarri. Hai visto da vicino Jorginho in Nazionale, in quale aspetto ti senti simile?

“Fare paragoni è troppo azzardato. Faccio questo ruolo con Sarri da poco tempo, so che devo migliorare tanto. Sto cercando di capire dove posso crescere anche con lo staff. Il ruolo è difficile, il mister chiede molto”.

Contro il Napoli, nel gennaio del 2015, hai esordito in Serie A…

“Mi ricordo bene, perdemmo 1-0. È stata una bella emozione, sono passati 7 anni e sono accadute tante cose. Viviamo il presente, domani andremo a Napoli per cercare di imporre il nostro gioco”.

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“Sapere che abbiamo un attaccante che può trasformare in gol un minimo errore avversario rappresenta una sicurezza. La partita di domani sarà molto difficile. Siamo cresciuti, ma siamo ancora al 50% delle nostre possibilità”

“Il mio obiettivo era diventare un calciatore importante nella Lazio, diventare un’icona. Quello che sto vivendo è ciò che ho sempre voluto. Il percorso è stato complicato, ma ora sto solo raccogliendo i primi frutti del mio lavoro”.

“Sto lavorando sotto ogni punto di vista. Analizzo le partite dopo ogni gara, poi in base all’avversario cambia anche la preparazione. Devo migliorare sulla fase difensiva, è l’aspetto su cui mi concentro di più”.

“Nazionale? Prima dell’eventuale finale con il Portogallo, sarà importante innanzitutto vincere contro la Macedonia”.

“Lavoro ogni giorno provando a svolgere in gara ciò che mi viene richiesto, sto provando ad andare avanti lungo questa strada”.

“L’ultima vittoria a Napoli? Era una partita ricca di emozioni, da dentro o fuori. La ricordo bene perché ero al mio primo anno”.

“Non sento di essere cambiato tanto rispetto a qualche anno fa, ma avendo più continuità sta crescendo la fiducia ed il feeling con i miei compagni”.

“Sarri è stimolante, è uno dei migliori allenatori a livello internazionale. Un tecnico molto esigente, ma alla lunga i risultati possono essere molto importanti”.

“Inzaghi ti fa stare bene. Competente e trova sempre il modo di essere positivo, anche quando le cose non vanno bene. È stato alla Lazio per tanti anni, e sapeva tirarci fuori qualcosa in più quando era il caso”.

“Il nostro centrocampo? Il segreto è la disponibilità di tutti. Sarri vuole un calcio che richiede un grande dispendio fisico. Dobbiamo capire tutti meglio le distanze e i tempi delle pressioni, ma stiamo migliorando”.

“Non mi sento un titolare inamovibile. Se gioco è perché il mister pensa che io possa risultare utile. Ho conquistato questo impiego nelle partite e negli allenamenti, c’è sempre una competizione positiva per me con Leiva e gli altri”.

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