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Una statua per Anguissa, presto

Non è solo un giocatore muscolare. È intelligente, legge i tempi dell’azione, ha giocato 60 minuti con un’ammonizione sulle spalle. È stato un grande acquisto

Una statua per Anguissa, presto

Una statua per Anguissa, presto. Con procedura d’urgenza. E una bella fornitura di pastiere per Micheli il responsabile scouting del Napoli, l’uomo che ha scovato questo grande centrocampista finito negli strani buchi neri del calciomercato. Anguissa questa sera a Salerno ha giocato una partita regale. In una prestazione collettiva che possiamo serenamente definire mediocre (e ci siamo tenuti larghi) allo stadio Arechi ha giganteggiato questo calciatore con il numero 99 sulla schiena. Un centrocampista completo. Perché il fisico non deve trarre in inganno. Anguissa sa giocare a calcio, è intelligente, gioca con i piedi con la testa. Contro la Salernitana è stato il faro del Napoli. Ed è rimasto in campo sessanta minuti con un’ammonizione sulle spalle. Ha giocato consapevole di questo deficit. L’intelligenza di un calciatore la capisci perché ti rendi conto che contestualizza la situazione.

Nei primi venti minuti, Anguissa è stato un incubo per la Salernitana. Ha recuperato palloni su palloni, ha tolto l’ossigeno agli uomini di Colantuono. Ma non si è limitato questo. Ha provato ad accelerare. Ha provato a trovare varchi. E ha agito praticamente nel deserto. Zielinski era non pervenuto, Fabian da solo non può fare reparto. Lo ha fatto lui, Anguissa. Un calciatore che non sbaglia quasi mai il tempo, che legge perfettamente l’azione. E con Spalletti potrà ulteriormente crescere, così come è cresciuto in questi due mesi.

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