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Su TikTok spopola il Maestro Mario Rui idolo dei teenager che seguono il calcio

I tredicenni non piangono e non è vero che non seguono il calcio. Lo seguono a modo loro, hanno i loro idoli: il portoghese se la batte addirittura con Shrek

Su TikTok spopola il Maestro Mario Rui idolo dei teenager che seguono il calcio
Db Bergamo 21/02/2021 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Duvan Zapata-Mario Rui

Caro direttore, approfitto della tua invettiva contro le lacrime napulitane per raccontarti, qualora non lo sapessi, dell’esistenza di un’intera controcultura da TikTok (ma alimentata anche da giovani youtubers o instagrammers) che ha ormai sedimentato nelle menti degli adolescenti, un mondo parallelo nel quale ogni tanto riesco a lanciare una sbirciatina grazie a mio figlio tredicenne. In questa sottorealtà digitale trova spazio anche il calcio, ma in forme diverse rispetto alla narrazione che noi quarantenni siamo soliti riconoscere. Un concetto abbastanza vicino al monito di De Laurentiis di qualche anno fa, volto a evidenziare come i giovanissimi non seguissero più la partita per i novanta minuti.

In siffatto mondo virtuale uno dei temi più in voga fra i ragazzini è la potenza del tiraggiro di Insigne. Esistono meme, video taroccati, interviste doppiate da chissà chi nelle quali si loda l’arma di cui il nostro capitano è provvisto: ricordo un video in cui Neymar – proprio lui tranne che per la voce – dichiarava che l’unico giocatore di cui aveva paura è Insigne, e che (testuali parole) quando lo vede caricare il tiraggiro lui si “caga in mano”. Un universo caleidoscopico, nel quale si passa con nonchalance dall’esaltazione per “Pisellone Simy” a Suarez che, come un novello Hannibal Lecter, cena con il cranio di Chiellini.

Bene: non ci crederai, ma in tutto ciò il calciatore del Napoli più forte, amato e rispettato fra i teenagers non è Insigne, bensì Mario Rui. Anzi, il Maestro Mario Rui, come viene chiamato con una certa riverenza. Le quotazioni del portoghese sono così alte che è possibile trovare in rete delle “simulazioni” delle prossime partite, dove il Napoli vince solo quando il nostro terzino decide che è ora di iniziare a giocare. E, di solito, i match terminano 40 a 1 per il Napoli, con quaranta reti a referto per il Maestro. Uno potrebbe pensare che siano parodie fatte per il gusto di prendere per i fondelli certi calciatori, e invece no: i ragazzini, se parli con loro, provano un rispetto sincero per la figura del Maestro Mario Rui, anche quelli di altre città, anche i francesi, persino qualche bimbominkia inglese. Tanto è vero che l’altro giorno ho fatto una domanda a trabocchetto a mio figlio, gli ho chiesto se per lui sia più forte Shrek (altra icona pop, non chiedermi perché, ma lo chiamano “pro del mondo”, qualunque cosa significhi) oppure il Maestro Mario Rui. E mio figlio è sbiancato, ha farfugliato che è troppo difficile, che non posso fargli certe domande. Ora è lì che ci pensa da giorni e quando ogni tanto vado a stuzzicarlo per sapere se sia infine pervenuto a una sentenza, rosica dicendo che è impossibile rispondere.

Quant’è bello avere tredici anni, vero?

Ecco, io ho capito una cosa. Forse i ragazzini di oggi non seguono più il calcio come noi al loro tempo (ma lo praticano, altroché se lo praticano) però una cosa è certa: in modalità assai diverse dalle nostre, per loro il calcio è ancora gioia e miti da inseguire. Anche grotteschi, come il Maestro Mario Rui.

E allora io preferisco mille volte le loro boiate 2.0 a lamentazioni come quelle che citavi tu nel tuo articolo. Tanto io lo so, ci sono tanti di quegli “addetti ai lavori” che stanno guardando l’orologio come Mazzarri, attendendo tutti noi al varco della prima sconfitta o pareggio. Spalletti, che ora è un ibrido fra Sarri e Ferguson, tornerà a essere Oronzo Canà senza Aristoteles; Osimhen un pacco da 65 milioni che non sa nemmeno stoppare la palla; Mario Rui (che effettivamente adesso sta giocando come il Maestro Mario Rui) prima o poi farà una cappella che ci costerà qualche punto, e allora ripartirà la litania del terzino sinistro che manca dai tempi di Francini e che il Pappone non vuol comprare. Non lo senti, tu, il brusio che ribolle negli anfratti più bui, pronto a uscire fuori dalle saittelle? Io lo sento già ora che siamo a punteggio pieno e, a differenza del rumore dei nemici di cui parlava Mourinho, sono i nostri supposti amici a brontolare.

Spero davvero che si possa tornare a gioire per questa che è solo una squadra di calcio, ma la vedo dura. Avete ragione tu e Virgilio: il mood è quello del vecchietto perennemente incazzato e, se non c’è nulla per cui innervosirsi, bisogna inventarselo. Vedrai che presto o tardi torneranno a bomba sulla questione del rinnovo di Insigne.

PS. ho chiesto a mio figlio come faremo quando Osimhen partirà per la Coppa d’Africa. Lui, che non sa decidersi fra Shrek e il Maestro Mario Rui, mi ha risposto che tanto sta tornando Mertens.

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