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Bianchi: «Combatto per la scuola in presenza, ma il Cts non è Voldemort e io non sono Harry Potter»

«Il Cts dice che ci sono ancora dei problemi sanitari, ci devono dire loro cosa succede se ci sono certi livelli di copertura vaccinale. Nessun obbligo di vaccino per gli insegnanti»

Bianchi: «Combatto per la scuola in presenza, ma il Cts non è Voldemort e io non sono Harry Potter»

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha parlato alla stampa della riapertura delle scuole a settembre.

La sto facendo la battaglia per tornare in presenza a settembre, è quella che faccio giorno e notte da quando sono arrivato. Ognuno qua ha una responsabilità. Il Cts non è Voldemort e io non sono Harry Potter. Loro stanno facendo analisi, ma ci sono responsabilità diverse che bisogna assumersi. Mi impegno in questa battaglia: io la faccio ma dico anche a tutti facciamola insieme. Il Cts fa le sue affermazioni, loro ci dicono che ci sono ancora dei problemi sanitari e ci devono dire loro cosa succede se ci sono certi livelli di copertura vaccinale“.

Sull’obbligo vaccinale per il personale scolastico:

“Allo stato attuale non c’è nessuna ipotesi di obbligo. Non abbiamo in mente di farlo, però c’è un fortissimo appello alla solidarietà collettiva. Facciamo oggi un appello perché tutti si possano vaccinare proprio nel senso di una solidarietà collettiva”.

Continua:

“Serve una scuola affettuosa, ma per questo non bastano i computer occorrono le persone. Bisogna investire in formazione. Io non prometto di impegnarmi nella battaglia per la scuola in presenza: io la battaglia la sto già facendo. Facciamola pero tutti insieme, serve responsabilità. La scuola deve tornare in presenza, deve essere molto più aperta di quella prima, deve essere una scuola di affetti. Dobbiamo educare agli affetti, e in questo ricade anche il sesso, fa parte della nostra vita”.

 

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