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«Mio marito non voleva uccidere Adil, vuole solo guadagnarsi onestamente lo stipendio»

La Stampa intervista la compagna di Alessio Spaziano, autista del camion che ha investito e ucciso il sindacalista. «Facciamo i salti mortali per far quadrare i conti»

«Mio marito non voleva uccidere Adil, vuole solo guadagnarsi onestamente lo stipendio»
Foto dalla bacheca Facebook di Alessio Spaziano

Su La Stampa un’intervista alla compagna di Alessio Spaziano, il camionista che ha investito e ucciso il sindacalista Adil Belakhdim. Spaziano, 25 anni, da ieri ai domiciliari, è della provincia di Caserta. Agli inquirenti si è detto dispiaciuto per quanto accaduto, ma lui “doveva rispettare gli orari della consegna”.

La sua compagna, Denise Angelone, racconta:

«Stiamo vivendo una grande disgrazia. Una doppia disgrazia. Da una parte perché Alessio è stato arrestato, dall’altra, e questo mi fa ancora più male, perché è morto quel povero sindacalista. Io e i miei genitori non facciamo che pensare a lui e alla sua famiglia. È un’angoscia che non conosce pace. Ma una cosa la devo dire. Il mio compagno non è un assassino, lui non voleva fare del male a quell’uomo. È stato un incidente, un drammatico incidente. Noi siamo gente onesta. Alessio è un ragazzo onesto. Non doveva andare com’è andata».

Racconta che Spaziano fa il camionista da anni.

«Da quando si è preso apposta la patente per portare il camion. È un grande lavoratore, ha fatto tanti lavori. Anche lavori umili, perché quello che gli interessava era solo guadagnare onestamente lo stipendio. Poi si è preso la patente giusta ed è diventato camionista. Una vita di sacrifici per guadagnarsi il pane e mantenere le nostre sue bambine, Aurora, di 4 anni, e Sole che compirà un anno il 23 settembre».

Continua dicendo di credere alla versione del compagno, che ai giudici ha dichiarato di essere scappato solo per paura di essere linciato dai manifestanti.

«Io gli credo. Perché, come ho detto, lo conosco nel profondo e so che è una brava persona, un padre di famiglia che sta via tutta la settimana con il camion per guadagnarsi da vivere. Noi siamo in affitto e facciamo i salti mortali per far quadrare i conti, come tante altre famiglie di lavoratori. E sull’onestà di Alessio posso mettere la mano sul fuoco. Qua in paese lo sanno tutti di che pasta è fatto».

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