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«Mike Bongiorno non disse mai ‘mi è caduta sull’uccello’, mantenne il segreto perché gli faceva comodo»

La Verità intervista Maria Giuliana Longari, storica partecipante a Rischiatutto. «Fellini pensava a me per la Gradisca, ma dal vivo rimase deluso. Andreotti volle conoscermi»

«Mike Bongiorno non disse mai ‘mi è caduta sull’uccello’, mantenne il segreto perché gli faceva comodo»

La Verità intervista Maria Giuliana Toro. Anche nota come Maria Giuliana Longari, al nome del marito, da cui ha divorziato 30 anni fa, fu campionessa di Rischiatutto, storico quiz tv di Mike Bongiorno, dal 7 maggio al 16 luglio 1970. Diventò famosa perché, durante una puntata del programma, Mike Bongiorno esclamò:

«Ahi ahi ahi, signora Longari, mi è caduta sull’uccello»

Una frase diventata cult che, però, fu soltanto una leggenda. La signora Longari è certa che Mike non disse mai quella frase e lo ha appurato con delle ricerche di archivio condotte personalmente.

«Guardi, io sono certa che questa esclamazione non mi è mai stata rivolta dal presentatore. Aldo Grasso sul Corriere ipotizzò che questa uscita di Mike Bongiorno riguardasse una domanda sull’Uccello di fuoco di Stravinskij rivolta a una concorrente. Ma puntigliose ricerche fatte nelle Teche Rai non hanno portato ad alcun risultato. Nessuna traccia. Solo molti anni più tardi Mike riconobbe di non aver mai pronunciato quella frase. Mantenere il segreto gli fece comodo, perché la sua figura in Mediaset si basava sulle sue note gaffe. Penso che quella frase sia stata inventata da qualcuno che fabbricava barzellette basate su doppi sensi tra insegnante e alunna. L’alunna divenne la signora Longari».

Racconta come era il rapporto con Mike Bongiorno:

«Considerava Rischiatutto come una sua creatura e si stizziva non poco quando ci vedeva scarsamente concentrati e ci sorprendeva a chiacchierare».

La Longari rinunciò intenzionalmente a proseguire nella trasmissione. Sbagliò volontariamente la risposta.

«La cosa fu intenzionale. All’undicesima puntata ero esausta. Decisi che era il momento di chiudere».

Vinse 13 milioni di lire in gettoni d’oro. Racconta:

«Fu una vera fortuna poiché, dopo gli accordi di Bretton Woods, la quotazione dell’oro fu svincolata dal dollaro e il suo prezzo schizzò in alto. I miei 13 milioni diventarono molti di più. Inoltre più avanti, i gettoni d’oro della Rai non furono più in oro 1000, considerato valuta, ma di una lega di minor valore. Dovetti però pagare 3 milioni di tasse con la causale provento occasionale da lavoro intellettuale».

La partecipazione a Rischiatutto le portò un grande successo.

«Ah, accaddero le cose più incredibili. Finii sulla copertina di Grazia, tra le donne più famose del 1970, pensi, accanto a Golda Meir. Mi avevano offerto di partecipare a Lady Italia e Lady Europa. Fellini volle conoscermi, forse attratto dalla mia pettinatura anni Quaranta. Aveva pensato di farmi fare Gradisca in Amarcord. Quando mi vide rimase deluso. Pensava fossi più prosperosa. Il bianco e nero ingrassa. Io però preferivo i complimenti per le mie conoscenze storiche. Giulio Andreotti, che amava la storia romana, volle conoscermi. Mi donò le opere di Cicerone. Di occasioni me ne capitarono. Avrei potuto sfruttarle. Ma rifiutavo o fuggivo. Ho preferito stare dietro le quinte. E ho qualche rimpianto. Se mi fossi lanciata, altro che casetta sulla via Cassia. Comunque ho lavorato con RadioRai in programmi come Itineradio, Estate con noi, Shampoo, Rischianiente, scritto sceneggiati radiofonici, e messa su una società di doppiaggio. Mediaset mi contattò, ma tutto era cambiato. Decisi di lavorare alle Teche Rai con Barbara Scaramucci, fino alla pensione, nel 2010».

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