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Ponte Morandi, le mail del 2015: «Non ci passerei neppure se fossi una formica»

Sul Secolo XIX lo scambio fra tecnici di Spea e Autostrade tre anni prima del disastro. La mail è stata messa a disposizione degli indagati dagli inquirenti

Ponte Morandi, le mail del 2015: «Non ci passerei neppure se fossi una formica»

«Sul Morandi non passerei neanche se fossi una formica»

Sono le parole di un tecnico di Spea, ovvero la società addetta alle manutenzioni sul viadotto crollato il 14 agosto 2018. Parole che evidentemente mostrano la preoccupazione per le condizioni del ponte.

La vicenda è su Il Secolo XIX. A parlare in questi termini è Emanuele De Angelis. Lo scrive in una mail, una delle tante che nelle ultime settimane sono state messe a disposizione degli indagati da parte degli inquirenti.

E’ il 15 luglio 2015, tre anni prima della tragedia. Matteo De Santis scrive a Emanuele De Angelis, Massimo Meliani, Giulia Martella e Savino Seccia. Sono tutti tecnici di Aspi o Spea, tutti indagati per il crollo del Morandi tranne Martella e Seccia. De Santis allega la foto di un ponticello provvisorio su un torrente. E scrive:

«Ma ci voleva tanto a fare il progetto di rinforzo degli stralli del Polcevera?».

E’ una mail dal tono scherzoso, goliardico, scrive la Guardia di finanza nella sua inchiesta. Ma meno goliardica è la risposta di De Angelis che, riferendosi al viadotto sul Polcevera, dice:

«Comunque non ci passerei neanche se fossi una formica».

 

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