L’attore a Repubblica: «Aveva un inglese così scarso da non accorgersi del mio. Poi mi ritrovai nello spogliatoio con i giocatori seminudi»

Su Repubblica un’intervista all’attore romano Paolo Calabresi. Tra le sue tante interpretazioni cinematografiche ricordiamo quella dell’elettricista in “Boris”, o quella di Arturo Frantini in “Smetto quando voglio”. Nella serie Sky dedicata a Totti interpreta il prete della famiglia del Pupone. Racconta di quando si finse Nicolas Cage per entrare a San Siro per vedere Milan-Roma.
«Non avevo i biglietti per Milan-Roma a San Siro, chiamo il centralino dicendo che sono l’agente di Cage. Hanno fatto tutto loro. Non avevo niente da perdere. Mi sono truccato, un po’ di fard nei capelli, lenti a contatto azzurre. Allo stadio hanno annunciato la mia presenza, mi sono trovato al fianco di Galliani, che aveva un inglese così scarso da non accorgersi del mio, e poi nello spogliatoio con i giocatori seminudi. Ero in un set di Tim Burton, i campioni venivano da me a ringraziarmi per i film».
Qualche tempo dopo si trovò in tour a Los Angeles.
«Poi quando sono stato in tour teatrale a Los Angeles mi sono presentato con il cd delle mie avventure alla villa di Cage a Beverly Hills, non c‘era nessuno e ho buttato il cd oltre il cancello. Sono piombati dieci addetti alla sicurezza, mi hanno restituito il cd con aria schifata».