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Lady Gucci: «Chiesi anche al salumaio di uccidere mio marito, non pensavo mi avrebbero beccata»

Sul CorSera un’anticipazione dell’intervista di Patrizia Reggiani su Discovery+. «A San Vittore mi sono trovata benissimo, sono stati anni di pace»

Lady Gucci: «Chiesi anche al salumaio di uccidere mio marito, non pensavo mi avrebbero beccata»

Dall’11 gennaio, su Discovery+, andrà in onda il documentario “Lady Gucci. La storia di Patrizia Reggiani”. Un’intervista di un’ora e un quarto in cui la ex moglie di Maurizio Gucci, che ha passato 17 anni in carcere con l’accusa di essere stata la mandante del suo assassinio, nel 1995, si racconta. Il Corriere della Sera ne fornisce alcune anticipazioni.

La Reggiani racconta il primo incontro con Gucci.

«Aveva una macchina piccola e io pensai: “Che sfigato”»

Poi le nozze sfarzose a cui non partecipò la famiglia di lui, che l’accusava di essere un’arrampicatrice sociale e la vita ricca di agi.

«Facevo una vita incredibile»,

dice con gli occhi che brillano. Sullo sfondo: la Milano degli anni 60, 70 e 80, attraversata
da Reggiani con leggerezza e volontà d’acciaio, nel lusso estremo.

Dopo 13 anni di matrimonio e due figlie piccole, il marito decise di lasciarla. Da lì l’esplosione di rancore («Sono arrivata a odiarlo certi giorni, ma la famiglia è sempre la famiglia») e la separazione. A cui seguì il divorzio, perché Gucci aveva intanto trovato un nuovo amore: Paola Franchi.

Furono anni di litigi e accuse (al tele fono gli dice : «Sei un’escrescenza deforme, un’appendice dolorosa […] l’inferno per te deve ancora venire») che portano a un accordo di divorzio stellare: Patrizia riceverà l’equivalente di 1 milione di euro l’anno. Ma quando Maurizio decide di sposarsi, in lei nasce l’idea di eliminarlo.

È il 1994, un anno prima del delitto.

Reggiani racconta candidamente: «Chiedevo a tutti, anche al salumaio: “Ma c’è qualcuno che ha il coraggio di ammazzare mio marito?”». E ancora: «Io ho un difetto, non so mirare: non lo potevo fare da sola e ho trovato questa “Banda Bassotti” che me lo ha fatto». Entrano in scena la maga Pina Auriemma, grande amica divenuta nemica, e altri tre uomini condannati poi con le due donne: Gucci viene ucciso il 27 marzo 1995 con tre colpi di pistola nel portone di casa. Ci vorranno due anni e un’indagine da film (l’«operazione Carlos») per scoprire la verità. «Non pensavo che mi avrebbero beccato», ammette Reggiani.

Racconta la sua esperienza a San Vittore.

«Victor’s Residence lo chiamo io. Mi sono trovata benissimo, sono stati anni di pace: dormivo, mi lavavo e scendevo in giardino».

Rifiutò la semilibertà, dicendo:

«Non ho mai lavorato, preferisco restare in cella a curare le piante»

Oggi vive con un pappagallo e un cane, circondata da collaboratori che l’aiutano a gestire il patrimonio. Sola. Le figlie non vogliono avere nulla a che fare con lei.

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