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Antonella Ruggiero: «Il mio pubblico è educato e gentile, in qualche modo simile a me»

Al Fatto: «Dove mi inserisco nel panorama musicale? Né avanti, né indietro. Di lato: sulle stradine polverose e bianche accanto alle autostrade dove le persone vanno a piedi, in bicicletta, a cavallo» 

Antonella Ruggiero: «Il mio pubblico è educato e gentile, in qualche modo simile a me»

Il Fatto intervista Antonella Ruggiero, ex voce dei Matia Bazar fino al 1989 quando ha iniziato una carriera da solista. Racconta di essersi ritrovata cantante quasi per caso.

«Mi sono ritrovata in questo mondo, quando in realtà volevo dedicarmi alle arti visive come pittura e grafica».

Il palco, dice, non le è necessario.

«Non ho mai avvertito la necessità fisica di esibirmi, di essere al centro dell’attenzione, di dire ‘eccomi, sono qua’; questo è un momento importante per fermarsi e guardarsi dentro, capire, un po’come accadeva agli artisti di un tempo, quando scoppiavano le pandemie. E in quelle situazioni nascevano delle grandi opere d’arte».

Il lockdown non ha avuto un effetto dirompente su di lei.

«Non ho una vita mondana, la mia quotidianità è tra la campagna lombarda della Brianza e Berlino, due dimensioni in apparenza lontane, in realtà la capitale tedesca è verde».

Racconta il suo rapporto con il palcoscenico.

«Non ho mai amato l’esposizione, per me il live, e da subito, ha rappresentato un mettermi alla prova; poi ogni mestiere ha i suoi ostacoli e per una persona non malata di egocentrismo, il palco diventa il luogo del lavoro».

Solo all’inizio ha avvertito un po’ d’ansia prima delle esibizioni.

«Altrimenti sarebbe stata e sarebbe una vita infame; piuttosto è una scuola che mi sono autoimposta; ora il palco lo considero un luogo famigliare, quasi come entrare in casa, e con alcuni pezzi posso chiudere gli occhi e sentirmi in una stanza, da sola. Durante i concerti sento un silenzio assoluto, posso percepire il respiro dei musicisti».

Parla del suo pubblico.

«Non sono una persona che si porta dietro gli strilli. Il pubblico che mi segue è educato e gentile, in qualche modo simile a me».

Nel panorama musicale, dove si inserisce? Risponde:

«Né avanti, né indietro. Di lato; accanto alle autostrade spesso corrono delle stradine bianche, polverose, dove le persone vanno a piedi, in bicicletta, a cavallo. Sono lì».

 

 

 

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