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«Lei sarebbe contenta di avere un figlio omosessuale? Io no. Ma lo accetto così com’è»

La Stampa intervista il padre accusato di aver pagato una persona per spezzare le mani al figlio chirurgo. Ammette: «Ho mandato una persona che poi è sparita». E poi dice che sono tutte bugie

«Lei sarebbe contenta di avere un figlio omosessuale? Io no. Ma lo accetto così com’è»

Ieri abbiamo raccontato la storia del padre che, a Torino, ha pagato per spezzare le mani al figlio chirurgo perché omosessuale. Oggi La Stampa lo intervista. Non nega di aver mandato qualcuno dal figlio.

«Ho mandato una persona che poi è sparita».

Ma nega di aver chiesto a questa persona di avergli chiesto di spezzare le mani al figlio.

«Sono tutte bugie».

E aggiunge:

«Io, le ripeto, non sono nemmeno chi sia. Mi hanno fatto un nome che ora non ricordo neanche. Non so chi sia, non l’ho mai visto».

Dichiarazioni controverse, rese a spizzichi e bocconi. Spiega anche il patteggiamento che ha accettato.

«Non volevo patteggiare. È stato il mio avvocato a consigliarmi così. Mi ha spiegato che anche mia figlia sarebbe venuta a testimoniare in aula contro di me. Cosa potevo fare?».

Sull’omosessualità del figlio dice:

«Lei sarebbe contenta di avere un figlio omosessuale? Io no. Quando me l’ha detto, ho allargato le braccia. Gli ho risposto: è così pazienza, cerchiamo di metterci d’accordo, cerchiamo di vivere. Ma non mi chieda se fossi contento, perché no. Non lo ero. Però è così, cosa vuole fare. Lo accetto così com’è. Certo la questione dei nipoti con lui non l’ho mai affrontata. Chi non li vorrebbe? Mi sembra abbastanza normale».

Racconta che i rapporti con il figlio sono pessimi e che lo sono sempre stati.

«È un megalomane, si crede chissà chi perché fa il dottore».

Sul finire dell’intervista strappa anche un moto di compassione. Gli viene chiesto se avrebbe voglia di ricomporre la frattura col figlio. Risponde:

«Mah. Un domani, domani, domani. Dopo cos’ha dichiarato sui giornali, come si fa a ricucire un rapporto del genere?».

E quando gli chiedono se vuole ancora un po’ di bene al figlio, risponde:

«Beh, sì».

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