Al Fatto: «In ‘Signori si nasce’ Totò doveva baciarmi sulla guancia, ma puntò alle tette»

Sul Fatto una lunga intervista ad Angela Luce, al secolo Angela Savino, attrice napoletana resa celebre da Eduardo De Filippo, con una carriera lunga 67 anni tra teatro, cinema e televisione. A inizio dicembre ha compiuto 83 anni.
«Devo la mia scoperta a Eduardo De Filippo: con lui non sono passata neanche dal classico provino, ma ho subito firmato il contratto».
Racconta che Eduardo era molto severo, sul lavoro. Nella sua compagnia non erano ammesse storie d’amore.
«Aveva ragione: il teatro va rispettato, è un luogo cosparso di polvere sacra, e non basta solo l’amore e la passione, ma è fondamentale la totale dedizione. Anche allora la pensava così. A quel tempo presi una scuffia per un collega di compagnia ed Eduardo mi punì non rinnovandomi il contratto. Eppure non ero colpevole. Questo attore dedicava le sue attenzioni a un’altra attrice del gruppo, e per fare il galletto con lei, entrò in scena fuori tempo: errore gravissimo, e da lì mi accusarono di averlo distratto. Peccato che quella sera non c’ero, non lavoravo».
Nonostante ciò, ci andò di mezzo lei.
«Fui punita, e in quel momento odiai Eduardo, poi con il tempo ho capito le sue ragioni, le sue dinamiche, la sua integrità. Per lui contava solo la sacralità del palco; anni dopo mi richiamò per ruoli da protagonista, e ho recitato in Natale in casa Cupiello…».
Fuori dal teatro Eduardo era meno severo, ma erano poche le occasioni di incontrarlo fuori dal palcoscenico. Era totalmente concentrato sul lavoro.
«Ho la quinta elementare, sono un’autodidatta, e le mie medie, superiori e università le ho superate con la scuola di Eduardo».
Angela Luce parla anche di Totò:
«Quando cantavo mi guardava e con i suoi gesti sentenziava: ‘La tua voce mi fa sentire il profumo di Napoli’…».
E racconta di quanto, in “Signori si nasce”, la baciò sul seno.
«In teoria doveva essere sulla guancia, e invece puntò alle tette e sono stata costretta a darmi un pizzico per non scoppiare a ridere; poi, da sciocca risolsi quel momento come una ‘scena sbagliata’, tanto da raggiungere il regista, Mario Mattoli, per segnalargli l’errore. E lui: ‘Quale?’ ‘Invece delle guance ha puntato alle tette’. ‘Tu sei pazza, questa è una scena cult, ne parlerà l’Italia intera e per sempre’. Aveva ragione».