ilNapolista

Il Napoli è fuori dalla Champions. Ma Mertens fa la pizza, Demme si chiama Diego, e il popolo è contento

La mentalità perdente della tifoseria napoletana è una compagna di vita. A questo punto, richiamiamo il Komandante. Tanto vincere è un optional

Il Napoli è fuori dalla Champions. Ma Mertens fa la pizza, Demme si chiama Diego, e il popolo è contento

La mentalità perdente della tifoseria napoletana è una compagna di vita che non abbandona mai il popolino azzurro. Con serena rassegnazione si aspettava la normale, puntuale, fisiologica vittoria del Barcellona. Che è puntualmente arrivata. Nessun dramma per carità, o forse sì, ma è avvilente la gioia con cui si vuole rimanere fermi sempre allo stesso punto. È avvilente la mentalità del presepe, per cui oggi tanti si battono il petto per l’ultima partita di Callejòn in azzurro, ma possiamo solo augurargli buona fortuna dopo sette stagioni, con l’ultimo anno da incubo.

Perché il Napoli non ha mai realizzato un’impresa come quella vissuta e celebrata dal Lione contro la Juve dell’amatissimo ex Sarri? La prova del Napoli di ieri sera è stata di avvilente sufficienza. Escluso Koulibaly, che come padrone della difesa è imbarazzante quanto un applauso all’atterraggio. Tutti alla fine hanno cercato di fare il loro compitino alla meglio. Ma le imprese sono fatte per chi va oltre i propri limiti. Non per chi si accontenta. Stia attento anche De Laurentiis, rinunci alle valutazioni iperboliche dei suoi “assi”. Perché poi il campo dice ben altro. Sia per il senegalese, ma sopratutto per l’andaluso con gli occhi da cerbiatto.

Il Napoli di Gattuso post lockdown è imbarazzante per la sua splendente inconcludenza, un continuo “tikkette e tokkete” che non arriva al tiro quanto dovrebbe. Demme ne è il simbolo, tocca sei volte la palla, prima di capire dove andare. Ma basta che si chiami Diego, che sia tifoso del Napoli da quando ancora era nel grembo materno, che ami Napoli ed il suo stile di vita, ed ecco a voi il nuovo idolo della parte becera della piazza napoletana, alla ricerca solo di un feticcio, come Younes che gioca scalzo sul lungomare “libbberato”. A Napoli non si è certo alla ricerca di uomini capaci di regalare delle imprese.

Se non ci fosse stata la Coppa Italia, la stagione sarebbe un vero disastro. Iniziato da chi non è mai stato amato e non si è tanto ben comportato, e terminato da Gattuso che ha ben poco per essere felice. Il tanto anelato rinnovo di Mertens si sta rivelando una catastrofe. Ma Dries non si tocca. Dries è diventato Ciro, fa la pizza, vive Napoli in tutti i suoi gangli, che ci importa se non segna più. Però vedrete con il Barcellona… Un gol mangiato, stop.

Alla luce dello scarso rendimento di tanti giocatori chiave, continuare con Gattuso sarà la cosa giusta? Le dinamiche di casa Juve, per completare il presepe azzurro, ci dicono che Maurizio Sarri è libero. Certo fargli rinunciare ad un ricco anno di contratto juventino sarà difficile, ma siamo sicuri che il vincente Sarri non sappia redimersi, mondare i suoi panni a Castel dell’Ovo e tornare ad essere il Komandante? La città ne sarebbe felice. Per vincere c’è sempre tempo.

ilnapolista © riproduzione riservata