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Barça-Napoli 3-1, pagelle / Per carità, confermate Gattuso. Altrimenti ci restituiscono il pacco Sarri

Il disastro Koulibaly, Fabian “vorrei ma non posso”, Zielinski e Callejon inghiottiti dal buco nero. Lo stinco di Mertens. Insigne migliore in campo. Anche quest’anno sarà per l’anno prossimo

Barça-Napoli 3-1, pagelle / Per carità, confermate Gattuso. Altrimenti ci restituiscono il pacco Sarri

OSPINA. Qualche dubbio sul Gol, con la maiuscola, della Pulce (sublime nel suo divenire eracliteo) mi è venuto, Ilaria. Messo meglio in porta, il colombiano forse ci poteva arrivare. Ma sono dettagli che mescolano insieme rimpianto e frustrazione. Ospina stasera è una comparsa e il confronto coi piedi di ter Stegen è crudele per lui e per noi – 5

Sul secondo gol magari con uno sforzo in più qualcosa si poteva fare. Ti prego, non accennare nemmeno ad un confronto con i blaugrana – 5,5

DI LORENZO. Nel primo tempo la destra è un disastro: lui e i due desaparecidos Callejon e Zielinski vengono risucchiati in un buco nero senza fondo. Nel secondo tempo, quando il Barca ci lascia il campo, decisamente meglio, soprattutto con l’ingresso di Na-Politano – 5,5

Il difensore nazionale che ha bisogno di Politano per svegliarsi. Altra nota dolente. Ad ogni modo, almeno non commette vistosi errori – 6

MANOLAS. Mi aspettavo molta più cazzimma dall’Ellenico, Ilaria. Probabilmente Veleno l’ha schierato anche come amuleto visto il famoso precedente giallorosso. Intendiamoci: fronteggiare i Mostri può far venire meno le proprie certezze, ma nel calcio si vive per partite come queste e Kostas affonda per larghi tratti – 5

Meglio di Koulibaly ma superficiale in più di un retropassaggio. Premesso che in partite come queste non si schierano certo amuleti, forse l’accoppiata con Maksimovic avrebbe funzionato di più – 5,5  

KOULIBALY. La cosa che fa incazzare è che noi a Napoli un Mostro l’abbiamo avuto e vivevamo anche per vederlo rapinare difensori tremebondi e lenti. Insomma, sappiamo cosa significa. Eppure decenni dopo la scena si ribalta e Kalidou fa la parte del rapinato suonato, scippato da un altro Argentino. La sua prestazione è tutta lì, in quel rigore – 4

Un disastro. Messi lo annienta. Provoca il rigore. Soffre in ogni fase del gioco. Si addormenta e, per la frustrazione, diventa anche falloso. E mi fermo per decenza – 3

MARIO RUI. Anche lui male (vedi il terzo gol del Barca annullato al Mostro) e nel secondo tempo della vacua dittatura azzurra è capace di fare solo un cross periglioso. Troppo poco per Marittiello – 4,5

Il Var salva noi dal gol ma non la sua coscienza. Ma c’è da annoverare anche l’assist per Milik. Il confronto con Messi, anche per lui, è impietoso (ma tu sei troppo severo) – 5,5

FABIAN RUIZ. L’incarnazione perfetta, ahinoi, del “vorrei ma non posso”. Macchinoso e impacciato, Fabian è comunque il giocatore più cercato dai compagni: origina da lui il senso di impotenza che dà il Napule quando vorrebbe fare male al Barcellona – 5

Fa fatica come tutto il centrocampo, ma alla lunga mostra segni di miglioramento. Con il tuo virgolettato hai detto tutto – 5,5

ELMAS dal 79’. Un paio di sprazzi lucidissimi e intensi – 6

Entra in campo cazzuto come avrebbero dovuto essere i suoi compagni. Il carattere di questo ragazzo continua a sorprendermi – 6

DEMME. Nei primi dieci minuti Diego il teutonico si distingue soprattutto per l’aggressione, indi si perde anche lui. Ma mi chiedo, Ilaria: in generale Demme innalza la qualità di questo Napule oppure è il simbolo di un ridimensionamento della premiata ditta Dela & Giuntoli? Le grandi squadre che ti battono mettono sempre a nudo la verità e il tedesco è tra quelli che ne escono peggio – 4

Lenglet se lo mangia nell’azione che porta al vantaggio del Barcellona. Imposta male e difende come uno scarparo – 4,5

LOBOTKA dal 45’. A differenza di Demme, lo abbiamo scritto decine di volte, ha piedi migliori e presidia discretamente la sua postazione. Basterà per il futuro? – 6

Magari sarebbe bastato per il presente, per ieri. Magari ci avrebbe aiutati ad avere un futuro. Non capisco perché Gattuso abbia scelto Demme – 6,5

ZIELINSKI. D’accordo, il Barcellona ha un centrocampo di platino e bisogna fare i conti con la forza degli avversari, ci mancherebbe altro, ma il polacco è un altro che arriva arruffato e ansioso all’appuntamento topico del Camp Nou. E quando si scuote dal torpore non ne ingarra una – 4

Non entra mai seriamente in partita. In affanno, forse andava sostituito prima – 4,5

LOZANO dal 69’. Il Messicano ha almeno tre occasioni: le sfrutta male, per carità, però ci prova – 6

Un buon attaccante è quello che ha un’occasione e la butta dentro. Lui ne ha almeno due buone, grazie ad Insigne e le spreca – 5,5

CALLEJON. Deambula triste, solitario y final – 4,5

Sullo spagnolo si è perpetrato, fino all’ultimo, un accanimento terapeutico. Non c’è bisogno di ricordarci fino alla fine che Josè Maria esiste. I suoi sette anni sarebbero rimasti nella memoria comunque, anche senza schierarlo, da fantasma, in mezzo al campo. Soprattutto nel ritorno di un ottavo di Champions – 4,5

POLITANO dal 69’. Ci voleva poco a fare qualcosa in più di Callejon e lui lo ha fatto – 6

Cento volte meglio di Callejon. E lo dico con la morte nel cuore – 6,5

MERTENS. Ah fallace illusione, Ilaria, quel palo improvviso di stinco al secondo minuto appena. Sembrava un lampo foriero di soddisfazioni e invece il naufragar ci è amaro nel mare verde del Camp Nou. Epperò è lui a procurarsi il rigore. Una cosa concreta che va premiata con la sufficienza – 6

Quello stinco grida vendetta, Fabrizio. Ma, come dici tu, non possiamo non tenere in considerazione la furbizia nel procurarsi il rigore – 6

INSIGNE. Alla fine gioca ed è uno dei pochi a salvarsi, se non altro perché non si fa imbambolare dai movimenti di ter Stegen, sul rigore – 6

Si sacrifica, lotta, serve assist e possibilità. Riesce a spiazzare Ter Stegen e da quel momento recupera grinta e forza. Chiude bene una stagione che sicuramente ce lo ha reso meno inviso di prima – 6,5

MILIK dal 79’. Inzucca per la speranza ma è fuorigioco. Peccato – senza voto

Un fuorigioco millimetrico. Quante imprecazioni, Fabrizio… – sv

GATTUSO. La stagione infinita è fernuta e qualcosa di definitivo si può dire: questo Napule è un ibrido, figlio del vecchio e del nuovo, e figlio altresì delle mattane del Padrone e della modestia di Giuntoli (uno che acquista Petagna per venti milioni, non dimentichiamolo). Con Veleno è un futuro indecifrabile, diciamolo, non sappiamo che aspettarci. Ma da oggi pomeriggio prego perché Gattuso resti: faccio come la vecchietta di Siracusa che pregava affinché il tiranno Dionisio non morisse. Le chiesero perché e lei rispose: “Ne verrebbe uno peggio”. Ecco: ho il terrore, sicuramente irrazionale, che i sabaudi ci restituiscano il pacco sarrita. Dio ce ne scampi: ci manca solo il cavallo di ritorno dell’Estetica ottusa dei titolarissimi. Non sia mai, anche se Veleno, stasera, si è fidato troppo di alcuni e dopo ha ripetuto le stesse cose di Mazzarri quasi dieci anni fa sulla mentalità, come scrive Max. Ci rivediamo tra un po’ Ilaria, a settembre – 5

Usciamo dalla Champions nella giornata mondiale dell’orgasmo, con la Juve eliminata da una squadretta ferma da due mesi e l’odiosissimo masticatore di cicche cacciato a calci in culo dal Palazzo sabaudo. Fabrizio, ammetto che per me la giornata è stata indimenticabile e che ancora provo un brivido di piacere lungo la schiena. Per quanto riguarda Gattusononpiùringhio, come dice lui, la penso come te. Faccio la macumba anche io e prego che il nostro Dioniso sopravviva. Ma il Napoli è tutto nella frase di Mertens a fine partita: “Abbiamo preso il gol e abbiamo dimenticato cosa dovevamo fare. Mi provoca una grandissima tristezza. Insomma, vale per la Juve, ma anche per il Napoli: anche quest’anno, sarà per l’anno prossimo – 5

ARBITRO CAKIR (TURCHIA). A dire il vero, non me lo ricordavo così male – 4

Dare per buono il primo gol del Barcellona è una cosa che non sta né in cielo né in terra. 

 

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