L’omertà di Piacenza per i carabinieri ras della droga (che in manette piangevano)
Il racconto di Repubblica. In silenzio preti, politici e gestori del bar da loro frequentato. Solo gli spacciatori raccontano il sistema e le violenze

La regola del 10 per cento era uno degli articoli della legge personale che l’appuntato Giuseppe Montella e il suo gruppo di militari della Levante avevano imposto a Piacenza. Una città che si sentiva immune e che oggi, invece, si sveglia smarrita, spaventata: non parlano i preti — «che ho da dire io su una storia così grande?» — non parlano gli intellettuali — «grazie, ma su quella storiaccia di carabinieri no» -, negano i baristi — «il carabiniere dell’indagine? Mai visto», giurano al Grida Bar di Piazza Cavalli, quando invece il trojan inoculato nel telefono di Montella lo posiziona lì, sui divanetti in fondo, a bere e a vantarsi con i colleghi. Afona anche la politica.
La violenza era sistema. Lo sa un concessionario auto del Veneto. Secondo Montella avevano provato a ingannarlo. «Sono andato e gli ho spaccato tutto. Ma proprio tutto. Uno si è pisciato addosso». Martedì — mentre li portavano in carcere nella notte di Piacenza — alcuni tra quelli della Levante hanno invece pianto.