Il figlio di Morricone: «Andavamo a vedere la Roma in auto con Sergio Leone e i suoi sigari puzzolenti»
Il figlio di Morricone al CorSera: «Mi fece studiare gli scacchi, le partite con lui duravano 4 ore. Gli dissi che avrei scritto colonne sonore, mi disse in bocca al lupo»

Il Corriere della Sera intervista Andrea Morricone, terzo figlio di Ennio. Racconta la morte del padre per le complicazioni di un’operazione al femore, ma soprattutto i ricordi di una vita.
«Ci univa lo svegliarsi all’alba, la passione per gli scacchi, che mi fece studiare con il campione italiano. Le partite con papà duravano 4 ore. Diceva che è come la musica, non sai dove vai a parare, e riuniscono le regole di Aristotele, tempo, luogo, azione».
Quando comunicò al padre di voler diventare musicista, lui fu contento, ma lo mise in guardia dalle difficoltà che avrebbe incontrato.
«Era contento benché mi ammonì sulle difficoltà. Gli dissi che avrei scritto anche colonne sonore, mi rispose: in bocca al lupo. Mi mandò a lezione da Irma Ravinale, l’insegnante più severa a Santa Cecilia. M rimproverava di essere dispersivo, dipingevo anche. Ma da tanto la musica mi occupa ogni giornata. Papà era orgoglioso che da ragazzo avessi scritto la melodia di Nuovo Cinema Paradiso lui aggiunse due accordi fondamentali per la lunga scena dei baci, che reiterò 5 volte. A 20 anni mi dicevo: spero un giorno di comporre come papà».
Il padre gli ha insegnato tanto, racconta.
«La sua unicità, la poesia dietro lo sguardo severo, il non accontentarsi mai, il mettersi in discussione nell’arte, c’è sempre un modo di migliorarsi. Però scriveva musica velocissimo, e fino all’ultimo su carta. Ricordo i consigli preziosi sul modo di usare gli ottoni (nasceva trombettista) senza esporli come fa Ciajkovskij. Mai vissuto il peso del cognome, mi sono concentrato nel trovare un mio linguaggio musicale».
E i ricordi dell’adolescenza.
«Andavamo allo stadio a vedere la Roma con Sergio Leone che fumava sigari puzzolenti in auto. Più tardi cominciò a dirigere, gli chiesi di potergli stare accanto ma lui aveva già il suo team».
E l’importanza della musica per Ennio, come una religione.
«La sua fede era nella musica, lì trovava la strada per elevarsi a Dio».