Michael Moore: «Trump? È disgustoso. È il più stupido genio che esista»
Intervista a Repubblica: «Finora ha vinto e non è segno di stupidità. Obama? Durante la sua presidenza non c’è stato un arresto di un poliziotto bianco per violenze su un nero. Sbagliato generalizzare sulla polizia, si cade nel razzismo»

Su Repubblica un’intervista al regista Michael Moore. La polizia della sua città, Flint, ha manifestato solidarietà a George Floyd, il cittadino afroamericano ucciso da un agente a Minneapolis. Ne è orgoglioso.
«Non si può generalizzare sulla polizia, ci sono moltissimi poliziotti onesti. E sono di ogni razza: se cadiamo nell’errore di generalizzare entriamo nel pregiudizio e nel razzismo. È necessario riflettere su chi detiene il potere, che è sempre la domanda più importante in questo Paese. In questo caso il gesto determinante è stato compiuto da Chris Swanson, uno sceriffo bianco, che ha sfilato con i manifestanti. Alle spalle c’era il sindaco nero Sheldon Neeley. Per troppo tempo abbiamo visto politici di colore che hanno fatto poco o nulla per migliorare le condizioni della propria gente».
Anche Obama ha fatto poco, dice.
«Anzi è caduto nella trappola della politica: ha cercato di discutere con i repubblicani con l’ambizione di persuaderli. Errore mortale: quando quegli stessi repubblicani hanno controllato le camere hanno cominciato a bloccare tutte le sue iniziative. Durante la sua presidenza non c’è stato un singolo arresto di un poliziotto bianco per violenze nei confronti di un nero».
Su Trump, però, il giudizio è molto più netto.
«Dell’attuale presidente non voglio neanche parlare per quanto è disgustoso: è gravissimo quello che ha fatto. La violenza, la volgarità e l’inettitudine lo rendono al di sotto delle peggiori aspettative. E ho trovato ripugnante il modo in cui si è fatto fotografare con la Bibbia».
Sarebbe un errore sottovalutarlo.
«Trump non ha perso un solo voto della sua base perché la conosce perfettamente, e sa come parlarle. Non bisogna mai sottovalutarlo né dimenticare il suo lavoro televisivo. Nel mondo dello spettacolo e della cultura si sentono tutti più intelligenti di lui, ma finora ha vinto e questo non è segno di stupidità. Penso che sia il più stupido genio che esista».
Sulla reazione popolare all’omicidio di Floyd.
«Le degenerazioni violente sono gravi, anche se partono da una rabbia comprensibile. Vedo però anche una reazione non violenta che cresce: quello che fino a ieri c’era solo a New York e nelle grandi metropoli si sta estendendo. Il 40% dei manifestanti sono bianchi che sfilano con gli afroamericani».
E continua:
«Non minimizzo i momenti di violenza, ma cerco di leggerli: aldilà dei provocatori e dei criminali, vedo una massa enorme di persone che non si fida più del governo e della polizia, che ha visto troppe promesse non esaudite e troppi abusi non puniti. Parliamo di un intero popolo che discende da chi è stato trasportato qui in catene, e che per centinaia di anni è stato stuprato, ucciso, incarcerato e abusato: nessun bianco potrà mai capire interamente cosa significhi ciò. Aggiungo: provi a immaginare il contrario, se un poliziotto nero avesse fatto quanto ha fatto Chauvin a Floyd. In questo momento avremmo bianchi armati fino ai denti che sparano dalle finestre o dai tetti agli afroamericani per strada. Altro che i negozi devastati».