Strepitosa intervista de La Verità alla sua addetta stampa: «Lo descrivono come avaro ma ha sempre rifiutato pubblicità. Al Pacino conosce i suoi film a memoria»

Su La Verità c’è una imperdibile intervista a Paola Comin dagli anni novanta addetta stampa al fianco di Mari Ruhle. Intervista strepitosa, a firma Roberto Faben, di cui riportiamo qualche stralcio. Comin ci tiene a sottolineare che Sordi non ha mai accettato di fare pubblicità.
Gli hanno offerto cifre da capogiro per fare il testimonial pubblicitario, ad esempio a Carosello. Per la pasta, per quanto i marchi, ovviamente, non si possano dire. Tra l’altro era il piatto che amava di più e gli piaceva con tanto sugo, Aldo Fabrizi lo invitava a casa sua per cucinargliela. Chiaro, le richieste nascevano dal successo della scena più celebre di Un americano a Roma. Ma lui disse sempre di no. Alberto non fece mai pubblicità».
«Diceva: “Ma te’ pare che con sto’ faccione io dovrei dire, con tutto quello che devo al pubblico, mangiate sto’ maccherone oppure quest’altro?”. Insomma, perché dovrei alienarmi per il pubblico? Una persona avida e avara, come talvolta è stato dipinto Alberto, non avrebbe mai fatto questo ragionamento. Questo era anche il motivo per cui era ostile dal farsi riprendere nella sua villa. “Te ’ sembra bello farmi fotografa’ col gomito sul caminetto? E che ie’ dico al pubblico? Grazie a voi posso fa’ questo? Ma che rispetto avrei?”»
Vittorio De Sica
«Il legame più forte era con Vittorio De Sica. Poco prima di morire disse: “Quanto me manca Vittorio…”. Pochi sanno inoltre che varie star italo-americane del cinema, come Al Pacino, Martin Scorsese, Robert De Niro, lo adorano. Al Pacino ha studiato i film di Sordi, li conosce a memoria…»
I critici cinematografici
Raccontava sempre che a scuola un ragazzino gli chiedeva: “Che fa tuo padre?”. “Sona a bassa tuba. E il tuo?”. “Fa il critico cinematografico?”. “E che vor dì?”. “Che ne so, ma tutti i giorni c’ha il cinema gratis”».