Gazzetta: Boban come Gattuso, l’uomo bandiera è diventato una specie in via di estinzione

Anche l'allenatore azzurro è stato mandato via senza tanti complimenti (come Del Piero, Inzaghi, De Rossi e Totti), ma oggi, a Napoli, riconquista punti e soprattutto stima 

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Sulla Gazzetta dello Sport Andrea Masala commenta l’addio di Boban al Milan. O meglio, il licenziamento da parte di Gazidis. Un’altra bandiera ammainata, che forse porterà con sé anche Paolo Maldini. La sua storia dimostra che il passato non conta, che “gli uomini bandiera non hanno diritto alla gloria a prescindere”. In fondo è quello che è successo a Rino Gattuso, scrive.

“Totem di un Milan capace di aggiudicarsi due Champions League. L’ex numero 8, una volta promosso a capo tecnico rossonero, dopo aver raggiunto il quinto posto, è stato mandato via senza tanti complimenti. A posteriori, i vertici di Via Aldo Rossi forse hanno capito di avere avuto troppa fretta con Ringhio, che magari avrebbe avuto bisogno di più tempo per costruire un solido gruppo. Gattuso a Napoli a poco a poco riconquista punti e soprattutto stima. Come lui stesso ammette, ha ancora tanto da imparare e da provare, però va avanti a testa alta, rispettato non soltanto dai suoi, ma da tantissimi appassionati. Insomma, non si trova ad allenare in A per grazia ricevuta, ma per meriti sportivi”.

Anche Pippo Inzaghi è un ex rossonero. Oggi viaggia a passo di record con il Benevento verso la Serie A.

“Dopo essersi preso il suo giusto piedistallo a furia di gol a tripla cifra, è stato buttato nella mischia dal Milan un po’ troppo presto, senza una vera gavetta in panchina: la società, allora ancora guidata dal ticket Berlusconi-Galliani, si è fatta trascinare dal sentimento, e non ha funzionato”.

Oggi, dopo aver fatto la gavetta, Pippo assapora la rivincita.

E’ una bandiera, ma della Lazio, anche l’altro Inzaghi, Simone, che guarda tutti dall’alto della classifica. Sbarcato in biancoceleste quasi per scambio, al posto di Bielsa. E ce ne sono altri.

“La vicenda di Boban però insegna che le favole delle bandiere non sempre sono a lieto fine. Pensiamo ad Alessandro Del Piero, accompagnato alla porta, con la fascia al braccio, tra gli applausi dello Stadium dai vertici della Juve. E chi avrebbe mai immaginato, dopo le cerimonie strappalacrime all’Olimpico, che due monumenti come Francesco Totti e Daniele De Rossi si sarebbero allontanati in così malo modo dalla Roma? Nel calcio moderno, l’uomo bandiera è diventato una specie in via d’estinzione. Avere un posto di diritto nel Pantheon di un club non garantisce né l’eterno onore né tanto meno chissà quali superpoteri: si rassegnino tutti, anche il Milan e Boban”.

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