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De Luca fa il punto sull’emergenza coronavirus in Campania: «Aiutateci ad aiutarvi»

La conferenza del presidente della Regione: «Arcuri, persona corretta e onesta intellettualmente, ha detto che il sistema è inceppato»

De Luca fa il punto sull’emergenza coronavirus in Campania: «Aiutateci ad aiutarvi»

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca è tornato a parlare in diretta Facebook.

“Abbiamo comportamenti umani patetici, protagonismi inutili sui territori. Ma anche un movimento incredibile di generosità e senso civico e volontariato, a cominciare dal personale medico e sanitario a cui dovremo gratitudine per anni. Questi non hanno il tempo per fare dibattiti teorici, ma devono risolvere i problemi a 6 ore.

Modello Corea. In Corea hanno fatto tamponi a tutti, dicono. E’ una balla. Il controllo in Corea non è avvenuto per 300mila tamponi fatti fare a strutture private, ma perché là sono stati controllati tutti i cittadini, non solo quelli sintomatici, con sistemi informatici, controlli telefonici, controlli carte credito, una cosa pericolosa ed esagerata, ma è quello il modello Corea. Dobbiamo fare i conti con queste cose che sono normali quando si è in guerra. Passeranno i giorni ed emergeranno comportamenti che tendono a sottovalutare la gravità del problema ma noi dobbiamo tenere i nervi saldi, il problema c’è ed è drammatico finché non lo avremo risolto completamente.

Il Governo fa un lavoro importante. Noi abbiamo adottato in anticipo misure più rigorose come quelle per i parchi pubblici e l’attività sportiva all’aperto. Il governo ha preso misure più rigorose che condivido per chi va in giro a perdere tempo. Forse andavano prese da subito, avremmo impiegato meno tempo, stressato di meno i cittadini e l’effetto sarebbe stato più tempestivo, ma non aggiungo altro, nessuno può fare lezioni. Noi abbiamo ritenuto più utile fare qualcosa per tutelare la vita dei nostri cittadini.

So che la vita è diventata pesante, siamo tutti un po’ sballottati, i tempi di vita e le scadenze di vita si sono modificate, non sono più esterne. Adesso a scandire i tempi sono solo pranzo e cena, tutti gli altri riferimenti sono saltati. Ad un momento iniziale di paura e angoscia si è sostituito un sentimento di assuefazione. Per un verso è positivo, si trova un punto di stabilità, ma può essere negativo, può subentrare abitudine e sfiducia. Bisogna stringere i denti ed avere fiducia, non si vincerà a brevissimo la battaglia ma sarà vinta se stringeremo i denti tutti e faremo i sacrifici richiesti. Nessuno di noi ha e avrà una vita tranquilla. Le giornate e le nottate ci tolgono tranquillità. Volevo dire il respiro, ma insomma, adoperiamo altre espressioni. Le giornate e le nottate sono pesanti, bisogna rincorrere problemi di ora in ora, chi non lo capisce è fuori dal mondo. Vedrete che ce la faremo.

Qualche giorno fa ho lanciato un appello forte al governo per il problema della Campania e delle forniture che non arrivano. Ho parlato in maniera forte perché tutti ascoltassero. Ci sono momenti in cui bisogna alzare la voce non per mancanza di solidarietà. Ci sentiamo pienamente solidali con governo e protezione civile, ma abbiamo il dovere di dire la verità quando i problemi emergono e parlare chiaro in tempo utile. Non preoccuparci se qualcuno si prende collera, l’importante è parlare chiaro quando serve a far arrivare in maniera diretta i messaggi. Abbiamo alzato i toni perché abbiamo verificato l’emergere di criticità pericolose. Ho sempre detto ai ministri che abbiamo due emergenze. La prima è la Lombardia: chiunque si senta estraneo a uno sforzo di solidarietà nazionale non merita di dirsi italiano. Ma c’è una seconda priorità di livello inferiore: evitare che l’epidemia esploda anche nel Sud altrimenti non avremo la possibilità di aiutare neanche il Nord, e sarò una tragedia per l’Italia. Dobbiamo avere forza e lucidità per aiutare prioritariamente le realtà nelle quali la crisi è esplosa ma far in modo che non esploda nel Mezzogiorno. Perché non esploda in Campania, perché sarebbe una tragedia. Con grande spirito di collaborazione e senza imbarazzi abbiamo detto che alcune cose non andavano, andavano corrette subito finché c’è tempo.

Ho verificato cose dette due giorni fa, le ha ripetute Arcuri, persona corretta e onesta intellettualmente, ha detto che il sistema è inceppato. Sono atteggiamenti che ci consentono di lavorare meglio. A me basta che si dicano cose chiare. Se c’è un impegno e non può essere mantenuto mi deve essere detto in tempo utile, poi faremo quello che possiamo per ovviare ai vuoti e ai ritardi ma devono dircelo.

Lunedì notte mancavano le mascherine da destinare agli operatori del 118, non arrivavano. A quel punto abbiamo deciso di parlare chiaro e forte. Non è un problema della Campania, ma nazionale, lo abbiamo posto in maniera chiara. Non vogliamo dare voti, non ne abbiamo potere né legittimità, ma vogliamo risolvere i problemi nell’ambito di solidarietà nazionale. Dovevano arrivare mascherine Ffp2 e Ffp3 martedì, poi non è arrivato nulla. Mercoledì arriva la sera tardi una prima fornitura di 30mila mascherine Ffp2 e 2700 Ffp3. Ci bastano per mezzora. Ieri arrivano le Ffp3 e per la prima volta anche una fornitura importante di tute e visiere. 2100 tute. E’ stato il primo invio assoluto di materiale. Ringrazio, ma mi auguro che sia l’inizio di una programmazione di forniture che sia continua nel tempo e ci dia serenità.

Per le mascherine chirurgiche siamo autonomi, non aspettiamo più le forniture nazionali. Abbiamo fatto un contratto per 1 milione di fornitura con un’azienda di Nola, rinnovabile. Per le mascherine Ffp2, più rigide, che vengono utilizzate negli ospedali quando ci sono emissioni di materiale contagioso, più protettive. Poi la Ffp3 che protegge al 99% da utilizzare nelle situazioni di maggiore pericolosità. Le Ffp2 e Ffp3 non arrivavano. Un flusso che dipende dalla Protezione civile. Per questo abbiamo alzato i toni. Quando parlo così sono convinto di dare aiuto al governo nazionale e ai miei concittadini. Solo parlando chiaro si può aiutare il governo a contenere il possibile disastro del Sud e della Campania. So che tanti di quelli che mi ascoltano hanno fiducia in quello che dico. Per garantirli e rispettarli devo parlare un linguaggio di verità perché mi rende credibile. Non derogo a questo impegno. Quindi nessun conflitto. Parliamo chiaro per risolvere i problemi che riguardano tutti gli italiani. Tranne gli sciacalli, che emergono in tempi di guerra.

In Corea c’era un gruppo para-religioso aveva come parola d’ordine ‘curarsi è un peccato’. Che vi possano ammazzare. Se volete evitare il peccato, a casa vostra siete liberi, ma non potete evitare che la gente vada a curarsi perché per voi è un peccato. Abbiamo avuto l’emergere di varie sette parareligiose, predicatori di vario tipo, la chiesa del tempio del sole, la setta del godimento perpetuo, che sarebbe anche un programma interessante ma mi pare poco realistico. Varia umanità accomunata dalla tendenza a fare adunate e ammucchiate, per parlare chi con il signore e chi con satana, senza domandarsi se quelli hanno voglia di ascoltare.

Ieri sono arrivate 71mila mascherine e 200mila tute di protezione. dotazione che dura 8 ore negli ospedali. Mi auguro sia solo l’inizio di un programma di forniture adeguato alle esigenze ospedaliere. Non abbiamo mai avuto tute e visiere prima di ieri, ci sono arrivati 7 ventilatori, 5 la settima scorsa e 2 ieri. Altri 16 dovrebbero arrivare lunedì. 10 giorni fa mi erano stati garantito 225 ventilatori e 621 caschi. Le forniture dovrebbero arrivare ogni 3 giorni se vogliamo reggere. Cominciamo a essere consapevoli di questo problema anche a livello nazionale. Avremo spirito di collaborazione ma se il meccanismo si inceppa ci faremo sentire.

Hanno detto che ci sono arrivate 700mila mascherine. Quelle di cui parla la protezione civile sono 552mila mascherine, che chiamarle mascherine ci vuole una fantasia accesa. A meno che non si pensa che sono le maschere di Carnevale. Vanno bene per Bunny, il coniglietto. Se le mettete, le orecchie escono dalle fessure e avete la faccia del coniglietto. Non le chiamate mascherine. Ho scoperto che hanno efficacia per pulire le lenti. Per quello sono un prodotto eccezionale, ma negli ospedali, per l’amore di Dio… Mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3: concentriamoci su queste. E le maschere da coniglietto utilizziamola per altri momenti.

Situazione della Campania. Potete pensare che con questo tsunami possano non esserci problemi sul territorio regionale? E’ evidente che non tutto può essere perfetto. Lo sappiamo. Segnalatecele, abbiamo un rapporto di collaborazione con la maggioranza dei sindaci. Siamo pronti ad ovviare a quello che si determina ma dobbiamo sapere che sarebbe da stupidi immaginare che tutto possa andare bene. Stiamo facendo una corsa contro il tempo. Ci sono obiettivi fondamentali rispetto ai quali non ci possiamo distrarre: creare posti di terapia intensiva, per non arrivare nella situazione in cui le persone stanno morendo e devono rimanere a casa. Sta capitando anche questo al Nord. Ed avere posti in degenza per accogliere i pazienti che hanno contratto virus che hanno problemi ma non sono gravi da richiedere un intervento in terapia intensiva, essere intubati.

Per due o tre settimane non ci sono state reazioni, ma negli ultimi 3 giorni ci sono stati elementi di sciacallaggio. Continuo a meravigliarmi che trovino lo spirito e il tempo per speculazioni politiche, ma ricordatevi che noi in Campaia dobbiamo combattere contro due nemici: il virus e soprattutto i portaseccia. Sono i soggetti dotati di poteri oscuri, che hanno ereditato da nonni e bisnonni: stanno male se le cose vanno bene e se non ci sono problemi.

Vi ho spiegato perché ho alzato i toni parlando con il governo, loro hanno preso al volo la parola ‘collasso’, si sono entusiasmati, i portaseccia. L’unico collasso è arrivato nel vostro cervello, con un buco nero tra le vostre orecchie che è tale la forza di gravità che rende impossibile la fuoriuscita del pensiero. Non è arrivato il collasso, abbiamo affrontato il problema delle forniture. Se arrivano il problema è governabile, ma devono arrivare.

I dati di ieri. Abbiamo avuto 135 nuovi contagi (1454). In terapia intensiva 101 ricoveri. 448 ricoverati ordinari. Più quelli in  isolamento domiciliare. 135 contagi. Fino alle 11 di ieri sera eravamo a 80-85, poi a mezzanotte sono arrivati i dati dei tamponi fatti in una casa per anziani la Madonna dell’Arco a Santa Anastasia: 52 persone anziane contagiate. E siamo arrivati a 135.

Abbiamo un algoritmo. Si prevedevano 1426 ricoveri per contagi: sono 1454. Se non avessimo avuto i 52 della casa di riposo eravamo sotto di 30 unità rispetto alle previsioni. Si prevedevano 388 ricoveri ordinari, siamo un po’ sopra, e 173 ricoveri in terapia intensiva, ebbene ne abbiamo avuti 73 in meno. Lavoriamo aggiornando l’algoritmo ogni due giorni, è uno strumento scientifico di previsione, non può essere certo al mille per mille ma attendibile su ciò che succede. Per domenica avremo 1721 contagi, 223 domande di terapie intensive, 493 in ospedale. E’ chiaro che siamo totalmente concentrati su questi numeri. Cerchiamo di lavorare una settimana prima per essere pronti ai numeri che ci dà l’algoritmo per la settimana successiva. Governiamo il problema se abbiamo la capacità di prevedere e prepararci la settimana prima, altrimenti quando arriva l’ondata se sei disarmato vai a fondo. Dobbiamo prepararci al picco alla fine della prima settimana di aprile. Stiamo lavorando per essere pronti a più di 3000 contagi, ce la possiamo fare a condizione che ogni livello faccia la sua parte. Per quello che riguarda la Regione Campania garantisco che ce la facciamo, al netto delle forniture che devono arrivare da protezione civile e Consip.

In Campania abbiamo già fatto un miracolo come ci riconoscono tutti a livello nazionale tranne qualche portaseccia che abbiamo qui. Siamo usciti dal commissariamento 2 mesi fa. 3 mesi fa abbiamo indetto un concorso per 800 infermieri. Abbiamo dovuto affrontare il problema del personale, siamo drammaticamente sottodimensionati. 800 infermieri assunti, altri 419 assunti con procedure accelerate consentite dalle leggi dello Stato, 188 operatori sociosanitari, 104 medici. Abbiamo ancora carenza di anestesisti: 2 ne arriveranno dalla Germania, parlano italiano, li destineremo a Boscotrecase dove c’è un problema drammatico di carenza. 160 giovani medici vengono dalle scuole di specializzazione. Uno sforzo gigantesco. Abbiamo assunto in anticipo e ci ha salvato. Se avessimo fatto i tifosi del chi vuol esser lieto sia avremmo il doppio dei contagiati. Per quanto riguarda la terapia intensiva, è stata una corsa contro il tempo. Ne avevamo 335 posti. Abbiamo riconvertito la metà dei posti di terapia intensiva per terapie intensive Covid. Stiamo lavorando per arrivare sotto i 200 posti di terapia intensiva. Domenica sera per l’algoritmo ne serviranno 200 e più. Abbiamo fatto una gara in tempi accelerati per un ospedale prefabbricato per 120 posti letto in terapia intensiva, dovremmo completare tra due settimane l’80% ma non ne voglio parlare finché non vedo i ventilatori polmonari collocati nei reparti. Ma ci siamo preparati. Stiamo lavorando su una previsione di 350 posti di terapia intensiva, il doppio di oggi, un numero adeguato alla domanda che ci sarà se avremo 3000-3500 contagi nella prima settimana di aprile. Complessivamente ci aspettiamo questa evoluzione: raggiungere verso il 5 aprile il plateau, la situazine piatta, per cui abbiamo un incremento ogni giorno di 80-100 contagi, non di più. Se arriviamo a questo dato, dopo una settimana la curva sarà discendente. Oggi la corsa è ad essere pronti da qui a 10 giorni per il picco. Molti hanno detto che dobbiamo creare ospedali dedicati: grazie per il suggerimento, lo stiamo facendo dove è possibile. A Napoli tutto il Loreto Mare, abbiamo primi ingressi la prossima settimana. Stessa cosa a Scafati, Salerno, Da Procida, Ruggi, Moscati, Boscotrecase, Federico II alcuni reparti. Non tollereremo che ci siano imboscamenti o aree riservate nascoste. Maddaloni. E’ entrato in funzione la Federico II per un reparto per donne gravide contagiate.

Il terzo problema è quello delle persone in isolamento domiciliare. Ci viene detto che dobbiamo incrementare l’assistenza domiciliare e la collocazione a casa di pazienti con sintomi lievi o senza sintomi. Cercheremo di fare sforzo ma non possiamo smantellare completamente i distretti. Dobbiamo trovare un punto di equilibrio altrimenti se li salvi da una parte li perdi dall’altra. Lavoriamo per avere ospedali dedicati. Possiamo avere presenza maggiore a domicilio con aiuto medici di medicina generale. ma non l’abbiamo fatto finora perché senza mascherine e materiale i medici non ci vanno. E’ tutta una catena. Abbiamo fatto un accordo con strutture private convenzionate per 3000 posti letto di degenza per il picco. Ci hanno messo anche a disposizione 34 posti di terapia intensiva. Abbiamo una grande valvola di sicurezza per non abbandonare nessuno. Non succederà qui quello che sta succedendo a Bergamo e Brescia. Abbiamo affrontato il problema degli alberghi. Si possono concentrare lì quelli che aspettano tampone o lievi contagi o asintomatici, ma chi li assiste? Preferiamo l’accordo con strutture private convenzionate che garantiscono l’assistenza. Ci suggeriscono di utilizzare l’ospedale americano ad Agnano, l’ospedale abbandonato a Fuorigrotta. Abbiamo fatto una verifica con il demanio per tutti gli immobili. La Scalesi non è utilizzabile per motivi di sicurezza. Ringrazio chi segnala alternative, ma stiamo con i piedi per terra. Segnalateci cose, sì, ma plausibili, non che richiedono interventi edili per 6 mesi.

Questione tamponi. C’è stata criticità. La Campania che usciva da commissariamento aveva un mese fa un solo laboratorio dove farli, il Cotugno. Deve essere autorizzato e certificato da Iss. Ogni laboratorio deve avere autorizzazione. Dopo pochi giorni non ce la facevamo, si accumulavano ritardi, ne abbiamo aperti altri, senza apettare Iss. Abbiamo fato fare i controlli al Cotugno, ne abbiamo aperti 10 in meno di due settimane cui abbiamo dato come obiettivo di dare risultati entro 24 ore e lavorare almeno 2000 tamponi al giorno per recuperare i ritardi che ci sono stati. Da questo fine settimana partiremo con 2000 tamponi processati al giorno, oggi ne abbiamo fatti 9000. Non è che la moltiplicazione dei tamponi risolve i problemi. L’unica cosa è stare a casa e mantenere la distanza sociale. Il lazio fa 20mila tamponi, ha 600 contagiati più della Campania, non è quello il dato decisivo. Abbiamo acquistato 1 milione di kit rapidi che arriverà lunedì per la tutela del personale medico infermieristico sanitario. Siamo arrivati a soglia delicata: se crescono i medici contagiati gli ospedali faremo fatica a tenerli aperti. Poi procederemo per quanto possibile al personale del trasporto pubblico, supermercati, ai prefetti chiederemo di indicarci gli uffici statali che hanno più contatti con il pubblico. Il kit rapido è meno affidabile del tampone ma consente di fare una prima scrematura rapida.

Pazienti all’isolamento domiciliare. Abbiamo fatto accordo con azienda di Nola per le mascherine chirurgiche: se riusciamo ad avere l’impegno dei medici di medicina generale proveremo a consegnare gratuitamente ai cittadini in isolamento domiciliare e ai loro familiari. Stanno procedendo i lavori per il nuovo ospedale vero, non da campo, in moduli prefabbricati. Entro tre settimane avremo 120 posti letto di terapia intensiva che si aggiungeranno ai 200 che dobbiamo attivare la prossima settimana. Avremo la possibilità di avere tranquillità. Ci arriveranno, speriamo, lunedì 160 dispositivi di terapia sub-intensiva. I ventilatori polmonari, cercheremo di non farci fregare.

Non ci preoccupiamo dei piccoli rigurgiti di strumentalizzazioni, rimaniamo concentrati sugli obiettivi, alla fine conteranno i risultati.

Abbiamo fiducia. Aiutateci ad aiutarvi”

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