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Conte: «Non abbiamo ancora raggiunto il picco. Vanno evitati gli spostamenti dal Nord al Sud»

Il presidente del Consiglio al CorSera: «Vanno evitati gli assembramenti, vale anche per le chiese. Non servono nuovi divieti, bisogna rispettare quelli che ci sono»

Conte: «Non abbiamo ancora raggiunto il picco. Vanno evitati gli spostamenti dal Nord al Sud»

Il Corriere della Sera intervista il premier Conte. Il Presidente del Consiglio ribadisce la necessità di limitare al massimo gli spostamenti. Di uscire di casa solo se strettamente necessario. Solo così si potrà combattere l’emergenza sanitaria da Coronavirus. Sono queste, infatti, le settimane più a rischio.

«Se continueremo a rimanere a casa evitando contatti a rischio, saremo più efficaci nel contenere il virus. Gli scienziati ci dicono che non abbiamo ancora raggiunto il picco, queste sono le settimane più rischiose e ci vuole la massima precauzione. Non possiamo abbassare la guardia. È la sfida più importante degli ultimi decenni, per vincerla serve il contributo responsabile di 60 milioni di italiani».

Il Premier smorza la polemica con la regione Lombardia («Alimentare polemiche non è sterile, è folle»), invita alla collaborazione di tutti per rendere più efficiente il sistema sanitario. Giudica positiva la nomina di Bertolaso e assicura che tra il capo della Protezione Borrelli e il Commissario Arcuri non c’è nessun conflitto ma che, anzi, stanno già lavorando insieme.

Non servono altri divieti, in questo momento. Occorre, però, rispettare quelli in essere.

«Dobbiamo attendere qualche settimana per verificare i risultati delle nostre decisioni, ispirate alle indicazioni del comitato tecnico-scientifico. Per il resto non servono nuovi divieti, è importante rispettare scrupolosamente quelli che ci sono. Le attività motorie sono consentite, ma andare a correre tutti insieme è vietato. Bene hanno fatto i sindaci a chiudere i parchi e bene fanno i vigili a contrastare gli assembramenti. Questo purtroppo vale anche per le chiese. So che sto chiedendo tanto. Ma dobbiamo predisporci ad affrontare il picco del contagio ed è bene restare tutti a casa».

Non si possono fare previsioni, ma l’obiettivo è rallentare la diffusione del virus.

«Anche gli scienziati più qualificati hanno difficoltà a fare previsioni troppo specifiche. Il nostro obiettivo è contenere o quantomeno rallentare la velocità di diffusione del virus, in modo da avere la possibilità di gestire l’emergenza in un tempo più dilatato, distribuendo una reazione efficace su tutto il territorio nazionale. Certamente non possiamo più permetterci errori comportamentali. Vanno assolutamente evitati gli spostamenti di chi, ad esempio, nei weekend lascia Milano per raggiungere la famiglia o la propria residenza al Sud».

I servizi essenziali non saranno bloccati, assicura. Il Ministero ha bloccato i treni notturni, ma farmacie e supermercati continueranno a funzionare.

«I servizi essenziali vanno garantiti. Se i supermercati, le farmacie, gli ospedali continuano a essere riforniti è perché alle spalle c’è una filiera industriale che lavora, con grande senso di responsabilità, affinché il Paese non si fermi. L’italia ha potenzialità inesplorate, si è mossa con coraggio e altri Paesi, come Spagna e Francia, stanno seguendo il nostro modello».

Dice che «dopo il coronavirus nulla sarà più come prima. Dovremo sederci e riformulare le regole del commercio e del libero mercato».

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