Ziliani: il ritorno di Ibra sarà adrenalina per tutti
Zlatan non guarda in faccia a nessuno e la cosa che predilige è andare allo scontro. Anche a costo di rimetterci le ossa
Zlatan non guarda in faccia a nessuno e la cosa che predilige è andare allo scontro. Anche a costo di rimetterci le ossa
“La domanda è: se Zlatan Ibrahimovic fosse già stato in forza al Milan, la festa di compleanno a base di champagne e karaoke data da Calabria la sera di Atalanta-Milan 5-0 si sarebbe svolta lo stesso oppure Ibra avrebbe mandato a casa tutti a calci nel sedere? Forse il discorso non si pone nemmeno perché un Milan con Ibra in campo, c’è da giurarlo, non sarebbe mai affondato in modo tanto inglorioso”.
Esordisce così, sul Fatto Quotidiano, Paolo Ziliani, nel commentare il ritorno di Ibra al Milan. Un ritorno che sa di adrenalina scrive.
“La verità è che il ritorno di Ibra sui nostri schermi rimette adrenalina in circolo in tutti, dai compagni agli avversari, dagli arbitri agli addetti ai lavori, perché Zlatan non guarda in faccia a nessuno; e a torto o a ragione, la cosa che predilige è andare allo scontro. “Io sono fatto così – ha detto -, voglio fare errori e imparare da questi”. Anche a costo di rimetterci le ossa”.
Ziliani racconta alcune delle intemperanze di Ibra nel corso della sua carriera. Come quando, proprio nel Milan, si accapigliò in allenamento con il grosso compagno americano Onyewu, perché lo aveva marcato con troppa forza. E ne uscì con una costola spezzata. Oppure come quando sputò verso Sottil del Catania, ai tempi dell’Inter, ma la cosa fu ignorata dalla prova tv,
“e ai tempi (più recenti) del Psg, in un momento d’improvvisa crisi d’identità si buttò a terra come un Dybala qualsiasi dopo che Mavuba del Lille, un moscerino al suo cospetto, reagì con coraggio a un suo spintone portandogli una mano al volto. Il gigante Zlatan, udite udite, stramazzò al suolo massaggiandosi il mascellone. Non un bello spettacolo”.
Cassano, di Ibra disse che era l’unico più matto di lui. Accadde quando, durante un’intervista tv dopo la conquista dello scudetto del Milan, Antonio fu colpito proprio da Ibra con un calcio alla testa. Ma ci sono tanti altri episodi che elenca Ziliani. Che aggiunge che quello che fece arrabbiare di più Zlatan fu Van Bommel, che dopo un Olanda-Svezia lo ignorò completamente.
Anche i giornalisti avranno la loro bella scarica di adrenalina.
“ne sa qualcosa Vera Spadini, di Sky, cui Zlatan indirizzò in diretta la famosa frase “Cazzo guardi?”, tirandole poi l’elastico dei capelli, scocciato perché Vera le aveva chiesto dei dissapori con Allegri facendo semplicemente, e bene, la giornalista. Il giorno dopo le arrivarono dei fiori: ma erano del
Milan, la firma di Zlatan non c’era. Purtroppo”.