De Luca: “Impianti delle Universiadi a rischio chiusura, alcuni Comuni non riescono a gestirli”
Il Presidente della Regione: "Sarebbe un peccato realizzare impianti e piscine bellissime e tenerli chiusi per 5 mesi. Significa farli saltare completamente".

Quel che prima delle Universiadi era più un monito che una speranza, a sei mesi dalla chiusura della manifestazione, in alcuni casi diventa una triste realtà: alcuni impianti ristrutturati per le Olimpiadi universitarie rischiano la chiusura.
Lo ammette il Presidente della Regione Campania, che proprio inaugurando i Giochi aveva, appunto, messo le mani avanti: “Speriamo che i Comuni li sappiamo gestire, dopo”. Il dopo è arrivato, e lo stesso Governatore è costretto sottolineare che
“alcuni Comuni riescono a gestire gli impianti che abbiamo riconsegnato dopo le Universiadi, ma altri non ci riescono. Ad inizio anno faremo, quindi, una riunione con i Comuni che hanno chiuso gli impianti e capiremo come procedere. Sarebbe un peccato realizzare impianti e piscine bellissime, come la Scandone o il Palavesuvio, e tenerli chiusi per 5 mesi. Significa farli saltare completamente”.
De Luca annuncia che un residuo dei fondi investiti dalla Regione nelle Universiadi potrà essere utilizzato per
“completare lavori in impianti che erano già partiti, ma anche per dare un contributo a realtà sociali dei territori che ci chiedono un aiuto per nuove attrezzature da acquistare. Stiamo anche verificando il rapporto con le federazioni sportive. Nel 90% dei casi abbiamo gestioni corrette, in qualche caso, invece, ci sono conflitti interni e facciamo fatica anche noi a capire chi è l’interlocutore o che credibilità ha. Comunque, chiuderemo questo capitolo, avendo la soddisfazione di aver realizzato 70 impianti e di aver creato in Campania un movimento sportivo giovanile”.