Il silenzio non lascia sperare nulla du buono e il presidente De Laurentiis è fermamente convinto di procedere con una punizione variabile a seconda delle responsabilità
Lunedì prossimo saranno 20 giorni dall’ammutinamento e anche la data ultima per la richiesta di sanzioni da parte del presidente De Laurentiis alla sua squadra. Se tutto appare calmo e silente in queste ore, come scrive il Corriere dello Sport, è solo perché Aurelio ha imposto a tutti, perfino a se stesso il silenzio ad oltranza. Ma questo silenzio non lascia trapelare alcuna calma. Il presidente è partito subito dopo il fattaccio di Salisburgo, ma
non è stato sufficiente per attenuare il dolore che s’avverte ancora nella carne e che ha spinto De Laurentiis da Los Angeles a imporsi un atteggiamento da “duro”, con le richieste più severe possibili, codici in mano e contratti (con tanto di riferimenti ai danni d’immagine) dall’altra
Ci sarà dunque una punizione, una “scure” che si abbasserà sugli stipendi dei calciatori del Napoli falcandoli e seguendo un criterio di colpa che lo stesso presidente ha individuato capendo chi sono stati i principali protagonisti dell’ammutinamento. Le regole sono chiare, come recita l’articolo 11 comma 3 dell’accordo collettivo:
«La multa consiste in una penalità contrattuale il cui importo è proporzionato alla gravità dell’inadempimento e non può superare il 25% della retribuzione mensile lorda. La multa nell’ipotesi di cumulo di più infrazioni commesse nello stesso mese non può comunque eccedere il 50& della retribuzione fissa mensile lorda»