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L’architetto del Camp Nou: “Ristrutturare San Siro si può. Gli stadi hanno un’anima”

Tuttosport intervista Joan Pascual: “Noi restauriamo il Camp Nou e il Barça non salterà un match. È la magia di un luogo sacro. Non possiamo permetterci di perderla”

L’architetto del Camp Nou: “Ristrutturare San Siro si può. Gli stadi hanno un’anima”

Tuttosport intervista Joan Pascual. L’architetto catalano ha appena presentato al Barcellona, in collaborazione con lo studio giapponese Nikken Sekkei, un progetto di ristrutturazione del Camp Nou. Un progetto che prevede che il Barcellona non salti un match in casa.

Non si deve buttare giù tutto e ricostruire, sostiene Pascual, perché gli stadi hanno un’anima. O meglio,

“non tutti ne hanno una, ma ci sono casi speciali. Nel 1967, andai in gita con la scuola a Milano e scappai via perché volevo andare a visitare San Siro, uno stadio che, come il Camp Nou, crea un forte senso di appartenenza tra i tifosi”.

I tifosi, in stadi del genere, sono l’anima degli impianti:

“Tu non puoi decidere di privarli del loro seggiolino, di farli sentire estranei a casa loro. Sono sicuro che sia necessario intervenire, ma non facendo tabula rasa, perché il nuovo stadio non sarà mai bello come quello attuale. Sono sicuro che il Barça ha studiato la possibilità di fare uno stadio nuovo, ma hanno capito che avrebbero perso l’identità di un impianto che, per giunta, architettonicamente è magnifico”.

Proprio come San Siro, sostiene, sul quale il dibattito ferve da settimane.

“È come quando erediti la casa dei tuoi genitori: per mantenere l’anima e l’identità della tua famiglia è meglio ristrutturarla o buttarla giù e farne una nuova? Prova a chiedere a un tifoso dell’Inter o del Milan se crede che il suo stadio abbia un’anima o no. Ti risponderà: “Per favore non togliermela!”. Pensa ad Anfield e a quello che è successo al Barça. È la magia di un luogo sacro. E non possiamo permetterci di perderla”.

Si può ristrutturare San Siro, dice l’architetto. E racconta come sarà il nuovo Camp Nou. Uno stadio a emissioni zero di Co2, sostenibile, sicuro e accessibile a tutti e anche con una capacità maggiore: da 100mila si passerà a 105mila, oltre ai palchetti vip previsti tra il primo e il secondo anello.

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