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Il Sole 24 Ore: mondiale di rugby in Giappone, un giro di affari di 3,5 miliardi

La Rugby World Cup dovrebbe portare in Giappone 450mila appassionati e un incremento del Pil superiore al miliardo e mezzo, con la creazione di 25mila posti di lavoro

Il Sole 24 Ore: mondiale di rugby in Giappone, un giro di affari di 3,5 miliardi

Sul Sole 24 Ore il giro d’affari del mondiale di rugby in Giappone. La manifestazione ha raggiunto un grande successo di pubblico e finanziario, nel Paese. Del resto la passione per questo sport non è nuova, visto che, fino agli anni ’80, il rugby è stato più popolare del calcio.

Il Giappone del rugby ha però superato le sue prestazioni di sempre battendo prima l’Irlanda e poi la Scozia con un picco di telespettatori locali di più di 60 milioni e il 50% di share.

Dietro questo exploit, scrive il quotidiano finanziario, non ci sono solo motivazioni tecniche legate al gioco veloce e brillante della squadra, ma anche una notevole solidità finanziaria.

I maggiori club della Japan Rugby Top League appartengono ad aziende locali come Honda, Yamaha, Panasonic e Toyota. E questa è la ricchezza del rugby nipponico, che è capace di attrarre importanti giocatori stranieri che arrivano qui a chiudere la loro carriera o giovani elementi che dopo 3 anni di permanenza nel Paese possono giocare in Nazionale.

Tra le squadre del massimo campionato, sono 16 quelle che vantano budget annui superiori ai 10 milioni di euro. E’ normale che, chi arriva da fuori, sia allettato da forti ingaggi.

I mondiali sono iniziati il 20 settembre e si concluderanno il 2 novembre con la finale di Yokohama, al Nissan Stadium da oltre 72mila posti. 45 le partite complessive, in 12 stadi cittadini che, nella maggior parte dei casi, non hanno avuto nemmeno bisogno di interventi di rilievo.

Solo il più piccolo, il Kamaishi (16mila spettatori) è stato ricostruito interamente con un investimento di circa 25 milioni di euro perché collocato nella regione più colpita dallo tsunami del 2011.

Gli eventi climatici hanno condizionato le gare. A causa del tifone Hagibis sono state annullate tre partite della fase a gironi, tra cui Italia-Nuova Zelanda.

Secondo le previsioni, scrive Il Sole, la Rugby World Cup dovrebbe portare in Giappone 450mila appassionati, un giro d’affari di 3,5 miliardi e un incremento del Pil superiore al miliardo e mezzo, con la creazione di 25mila posti di lavoro.

La Federazione internazionale world rugby, lascia gli incassi delle partite agli organizzatori locali ma tiene per sé diritti tv, sponsor e merchandising.

Per quanto riguarda i diritti tv, per England 2015 se ne incassarono 110 milioni di sterline. QUesta volta dovrebbe essere difficile raggiungere la stessa cifra, visto il fuso orario penalizzante.

In realtà, scrive Il Sole, a quanto risulta,

“chi ha investito ha ottenuto in cambio un’opzione per la Coppa del 2023 in Francia. E in prima fila su questo fronte c’è la transalpina TF1”.

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