A Napoli Ibra scatenerebbe una tempesta emotiva, Ancelotti la saprebbe trasformare in vento a favore anche se lo vedo refrattario all’operazione
«Sono arrivato da re e me ne vado come una leggenda», cinguettava Ibra nei giorni dell’addio al Paris Saint-Germain, ostentando una imperiale megalomania.
E anche ieri, quando il suo addio alla Mls appare piuttosto scontato Ibra si è espresso con la stessa abrasività, scrive la Gazzetta dello Sport, paventando un suo possibile ritorno in Italia.
Ma ha senso ipotizzare un ritorno? Lo svedese può ancora essere un protagonista importante nel nostro calcio?
Questa è la domanda che si pone Alessandro de Calò, sul futuro a 38 anni del campione svedese.
Chi si prende Ibra deve metterlo al centro del palcoscenico. Non credo che per l’Inter abbia molto senso questa ipotesi. A Napoli, invece, Ibra scatenerebbe una tempesta emotiva: sono convinto che Ancelotti la saprebbe trasformare in vento a favore anche se lo vedo refrattario all’operazione
Anche se la dimensione più adatta a lui oggi potrebbe essere Firenze o Bologna