Il tecnico ha scelto Lukaku come suo Ministro degli Esteri non solo per veicolare l’immagine dell’Inter, ma anche per vincere
Il Governo Conte festeggia i suoi primi 100 giorni all’Inter. Arrivato il 31 maggio per Antonio Conte è arrivato il momento dei primi bilanci.
La fiducia dei tifosi e alta e la squadra sembra al completo. Il primo obiettivo era stato già raggiunto con l’insediamento dell’allenatore sulla panchina nerazzurra, che aveva nuovo entusiasmo alla piazza e agli investitori.
Nei primi 100 giorni il Governo del cambiamento ha creato un gruppo compatto e per lo più impermeabile a spifferi esterni, senza correnti né divisioni: patto di stabilità.
Ma il primo atto di Conte è stato quello di liberare l’Inter da se stessa e da ciò che l’aveva bloccata nella scorsa stagione: Icardi.
Quello che manca è l’attuazione del piano in campo. L’attacco diretto al potere e anche il confronto con l’Europa.
In questo senso, grande è il lavoro che attende il «Ministro degli Esteri» Lukaku, a cui Conte chiede un’opera di avvicinamento alle big europee, non solo a livello di immagine, ma anche risultati.