Pogba, Neymar, Dzeko, Dybala, Higuain e Correa. Chi saprà gestire l’abbondanza andrà incontro al successo. Per chi non è in grado, sarà un incontro mancato.
È stata l’estate dei grandi no e dei trasferimenti abortiti, il grande interrogativo secondo la Gazzetta dello Sport è quali conseguenze avrà tutto questo?
I nomi sono quelli che sappiamo. Da Pogba a Neymar, passando per i vari Dzeko, Dybala, Icardi e Correa, ci rimbombano ancora nelle orecchie.
Trattative estenuanti, annunci ritrattati, cifre da capogiro per un nulla di fatto che, per quanto abbia fatto sognare e allietato le vacanze dei tifosi, lascia l’amo in bocca agli spettatori ma soprattutto ai protagonisti.
Neymar si è rimesso scarpette e calzoncini ed è tornato a giocare una partita di pallone, nella notte, dopo 93 giorni. Debutto stagionale dedicato alla Seleçao, casa madre, non certo riservato al Psg. Infortuni veri, e languori finti, lo hanno spinto ai margini di una prigione d’oro. Dall’entourage del brasiliano si è saputo che Ney voleva pagare 20 milioni di tasca sua pur di schiodarsi dalla torre Eiffel per raggiungere i vecchi amici Suarez e Messi a Barcellona.
Forse non consoceremo mai gli intrighi del mercato che al di là delle voci e delle cifre uscite avranno tanti racconti nascosti, ma di sicuro ne vedremo in campo le conseguenze. Conseguenze dei rapporti incrinati negli spogliatoi, con le società e anche con i tifosi. D’altra parte, commenta la Gazzetta, la Champions si vince con il “sovraffollamento”.
Vale per la Juve, il Psg, per tutti. Chi saprà gestire l’abbondanza andrà incontro al successo. Per chi non è in grado, sarà un incontro mancato.
