E’ formata solo da inglesi e irlandesi con una eccezione: un calciatore franco-senegalese. La proprietà della squadra è divisa a metà tra un originario di Sheffield e un principe saudita
C’è una squadra, in Premier League, composta tutta da calciatori britannici e irlandesi. Tranne uno, Lys Mousset, franco-senegalese, in Inghilterra dal 2016.
La squadra, di cui oggi racconta Il Giornale, è lo Sheffield United.
Anche l’allenatore, Chris Wilder, è di Sheffield, da sempre tifoso dello United, come fede testimoniata anche da un tatuaggio.
Wilder è fermamente convinto che tenere inalterata la rosa favorisce lo spirito vincente e la coesione e anche l’irrobustirsi dell’assimilazione di tattiche e filosofie di gioco.
La proprietà della squadra è divisa a metà tra Kevin McCabe, anche lui nato a Sheffield, e il principe saudita Abdullah bin Musa’ad bin Abdul Aziz. Spesso i due litigano, perché il Principe trascorre gran parte dell’autunno negli Usa a vedere partite Nfl.
Certo, scrive Il Giornale,
“lo United non ripeterà l’errore commesso, in anni recenti, da Fulham e Queens Park Rangers, non per nulla in mano a proprietà straniere prive di competenza calcistica: spese assurde, rose ribaltate con innesti di giocatori nuovi, distruzione dello spirito che aveva portato alla promozione”.
Una curiosità. Proprio a Sheffield nacque, nel 1857, il primo club del mondo: lo Sheffield Football Club. E lo stadio dello United, il Bramall Lane, è il più antico tra quelli che hanno ospitato calcio professionistico fin dall’inizio.