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Damascelli: Il campionato degli smemorati. Con un grande assente, Icardi

Si dimenticano le offese a Balotelli e l’immondizia scaricata addosso a Conte. Mentre Sarri viene indicato come un nemico e poi la Juve lo assume. Il caso Icardi ricorda la storia del marito che si evira per dispetto alla moglie

Damascelli: Il campionato degli smemorati. Con un grande assente, Icardi

Quello che sta per partire, scrive Tony Damascelli su Il Giornale, è “il campionato degli smemorati”.

I pregiudizi contro Balotelli

Come per incanto si accoglie con entusiasmo il rientro in Italia di Balotelli,

“verso il quale era ed è stato detto e scritto la qualunque, critiche pesanti e (pre)giudizi confermati dalle prestazioni improbabili dello stesso, in leghe varie”.

L’immondizia su Conte

Stessa euforia si registra a Milano per l’arrivo di Conte

“che, oltre ad avere un Dna pessimo, almeno così ha detto Massimo Moratti, si trascina contumelie e accuse che la fazione interista e il resto d’Italia gli scaricarono addosso, come immondizia, per le vicende dell’omessa denuncia”.

La Juve assume il grande nemico Sarri

Per non parlare di Sarri, che prima viene insultato e indicato come il grande nemico e poi viene assunto dalla Juventus

“tra gli urrah dei suoi tifosi non tutti di Collegno come lo smemorato illustre”.

Inter-Icardi: il marito che si evira per fare dispetto alla moglie

Il campionato inizia con un grande assente, Mauro Icardi. Che non si sa ancora a quale club sarà destinato.

“La vicenda riassume la bizzarria del calcio mercato e di chi lo gestisce, dirigenti, procuratori e giornalisti. L’assenza presenza di Icardi, almeno fino al 2 di settembre, è l’ultimo fotogramma di una commedia all’italiana che fa tornare alla mente la storiella del marito che si evira per fare dispetto alla propria moglie (ogni riferimento a Wanda Nara e al consorte è casuale, qui si allude alla dirigenza nerazzurra che ha ancora le cesoie in mano)”.

L’obiettivo comune è battere la Juventus che,

“paradossalmente, deve ancora scegliere la formula definitiva, non tanto in difesa, quanto in mezzo al campo”

Intanto i tifosi si abbonano,

“sicuri di applaudire idoli che, magari, da qui al due di settembre, vestiranno altre divise. Sarebbe come se un teatro mettesse in cartellone la stagione di spettacoli, con titoli e interpreti ma poi cancellasse e sostituisse, nei giorni successivi, gli attori in scena”.

Solo nel “mondo smemorato del football” è possibile una cosa del genere.

“Il monte premi è stato incassato, tra abbonamenti, biglietti e diritti televisivi con emittenti varie, su una delle quali si dovrebbe aprire un’inchiesta per disservizio. Ma non è il caso di avvelenarsi, la vita è bella, la serie A pure. Parafrasando Einstein, ci sono due cose infinite: l’universo e il football. Sull’universo ho ancora dei dubbi”.

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