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Bolle: “Napoli più sicura ed accogliente. Le sue bellezze sono ancora sottovalutate”

Al CorMez: “All’estero non c’è un decimo di quel che c’è in città e vendono le chiese come capolavori. A Napoli ci sono capolavori assoluti che non tutti conoscono. Forcella è il simbolo del riscatto”

Bolle: “Napoli più sicura ed accogliente. Le sue bellezze sono ancora sottovalutate”

Il Corriere del Mezzogiorno intervista Roberto Bolle che dal 6 al 9 settembre sarà in scena al Teatro San Carlo.

Napoli ha capolavori assoluti

L’etoile racconta di avere avuto sempre un rapporto privilegiato con Napoli e un legame speciale con il San Carlo. E parla dell’unicità della città.

“Le bellezze di Napoli sono sicuramente poco conosciute e poco pubblicizzate. Vai all’estero, dove non c’è un decimo di quel che c’è in città, e ti vendono le loro chiese come capolavori. A Napoli ci sono invece capolavori assoluti e incredibili, ma che non tutti conoscono. Negli ultimi anni però è stato fatto un buon lavoro: una serie di problemi persistono, ma la percezione positiva della città è migliorata e ha portato un afflusso maggiore di turisti. È evidente la presenza di molti visitatori in più rispetto al passato”.

Città più sicura

Un miglioramento che, per Bolle, dipende dalla maggiore sensazione di sicurezza che si avverte oltre che dall’apertura della città.

“L’importante è incominciare ad andare oltre i messaggi negativi legati ai problemi della criminalità e dell’immondizia che a lungo hanno monopolizzato l’attenzione generale nel mondo. La città della cultura e della bellezza non può essere offuscata dai tanti problemi dei quali ora si parla finalmente meno: adesso vengono fuori altri valori e un senso di sicurezza a lungo poco avvertito”.

Forcella simbolo del riscatto

Bolle spiega anche perché si è impegnato in prima persona per un quartiere così difficile come Forcella:

“Forcella è un simbolo di riscatto e di rinascita forte. Ha nel suo cuore una comunità che sa guardare al futuro e dare una possibilità ai giovani. E per me era importante sottolinearlo. Mi sono speso in prima persona per dare fondi a chi lotta e lavora per questo territorio. È importante accendere i riflettori su associazioni così attive e questo impegno è stato un punto centrale della mia venuta a Napoli. Ho voluto dare un segnale nel nome del riscatto e contribuire a fornire a questi ragazzi una indicazione e una possibilità: attraverso lo studio della musica, dell’arte, della letteratura e grazie ad una biblioteca possono cercare il proprio futuro e la propria strada”.

La Cappella Sansevero lascia senza fiato

E se dovesse consigliare cosa visitare a Napoli? Gli chiedono. Bolle non ha dubbi: la cappella Sansevero:

“E’ una meraviglia, una di quelle opere d’arte che ti lasciano senza fiato. E poi è nascosta, in un luogo da scoprire, in una vecchia Napoli che sbalordisce. Un’opera che assolutamente non sfigurerebbe davanti ai tesori dei maggiori musei dal mondo. E poi le storie della cappella e del principe Raimondo di Sangro sono di rara suggestione e accrescono la bellezza di un luogo davvero unico”.

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