ilNapolista

Nella visione di Conte non c’è spazio per campi di rieducazione. Solo per il campo

Il Corriere dello Sport parla degli “allenatori che non fanno prigionieri”. Il tecnico dell’Inter vuole solo giocatori affidabili e all’equivoco preferisce il rischio

Nella visione di Conte non c’è spazio per campi di rieducazione. Solo per il campo

Il campionato che sta per iniziare è quello “degli allenatori che decidono, tagliano, chiamano (i giocatori) e non fanno prigionieri”.

Scrive così Roberto Perrone sul Corriere dello Sport.

“Alla fine ne resterà solo uno e qualcuno neanche arriverà secondo, nel senso che sparirà prima, durante la gara”.

Sarri è arrivato alla Juve in giacca e cravatta, “simbolo del professionista per cui il passato è un bel ricordo ma non una prigione”, e ha convinto De Ligt a diventare bianconero.

Paulo Fonseca non si fa spaventare dalla Roma che ha perso le bandiere Totti e De Rossi “e va dritto per la sua strada”.

Ancelotti, mentre era in corso il valzer degli allenatori del primo mese post campionato “si portava avanti chiedendo il pezzo giusto a De Laurentiis” e attirando nomi altisonanti verso il Napoli, come quello di James.

Conte, “che controlla perfino il trasloco nella nuova sede”, arriva a Barella.

Gli allenatori, quest’anno, “fanno i manager, parlano ai giocatori, quelli che hanno e quelli che non hanno ancora”.

Ieri Antonio Conte ha dato una bella sferzata all’Inter dicendo che non si aspettata che il club fosse così indietro con il mercato.

Non è contento di non avere ancora le pedine giuste in attacco e lo dice, pensando che questo sia parte del suo ruolo. “Non si fa condizionare dal timore delle conseguenze”.

Si assume le sue responsabilità, come quelle che riguardano Icardi e Nainggolan fuori dal progetto.

“Decisioni estreme, considerando il peso dei due giocatori, che scatenano una domanda: ma un allenatore come Conte non poteva provare a recuperarli? Almeno Icardi, con quelle cifre di gol da capogiro. La domanda è legittima ma non tiene conto di questa nuova figura di allenatore che vuole solo “affidabili”. In questa visione non c’è spazio per pause (di mercato) e per campi di rieducazione. Solo per il campo. L’allenatore al comando all’equivoco preferisce il rischio”.

ilnapolista © riproduzione riservata