Io, procuratore, vi scrivo: non siamo il male del calcio e il caos l’ha creato Blatter
Fu Blatter ad aprire la “professione ” a chiunque. Ora però si è creato un albo e per la stragrande maggioranza la realtà è molto diversa
Fu Blatter ad aprire la “professione ” a chiunque. Ora però si è creato un albo e per la stragrande maggioranza la realtà è molto diversa
Agente sportivo dal 2007
Innanzitutto mi presento: sono Massimo Grillo, nato a Napoli nel luglio del ’69, già agente di calciatori, già intermediario, oggi agente sportivo dal 2007 (a seconda delle frenesie del “Sistema”…), anno in cui ho superato l’esame di abilitazione dopo che ero risultato NON idoneo al primo tentativo fatto l’anno precedente.
La deregulation di Blatter
– fino al 2005 la figura dell’agente di calciatori era regolamentata dalla FIFA e dalle Federazioni nazionali e per l’abilitazione alla professione bisognava superare un esame (giustamente) molto complicato e articolato. La percentuale di soggetti che superavano l’esame era di circa il 6/7% rispetto ai candidati.
In quel momento si era creato un giusto equilibrio “di potere” tra società sportive e calciatori, che grazie all’ausilio degli agenti potevano far rispettare i loro diritti.
Ovviamente questo scenario non piaceva ai club che fecero forti pressioni sulla Fifa per cancellare completamente la figura dell’agente di calciatori. Tali pressioni sono scaturite nella completa “deregulation” dell’aprile 2015 fatta da Blatter.
Le battaglie della Iafa
– Nel 2015 si è costituita la Iafa, associazione di categoria senza scopo di lucro avente come finalità essenziale la tutela dell’immagine e dei diritti degli Agenti di Calciatori come categoria professionale nei rapporti con le istituzioni dell’ordinamento statuale e dell’ordinamento sportivo, nonché il pieno riconoscimento giuridico della relativa figura professionale, promuovendone una compiuta e congeniale regolamentazione.