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Ali Mohamed, il calciatore nigeriano contestato dagli ultras per il suo cognome

Repubblica racconta quanto accaduto a Gerusalemme. Gli ultras del Beitar non lo vogliono perché il suo cognome fa pensare sia musulmano. Poi ritrattano, ma chiedono che il cognome sia cambiato

Ali Mohamed, il calciatore nigeriano contestato dagli ultras per il suo cognome

Una brutta storia quella raccontata oggi da Repubblica. Riguarda gli ultras del Beitar di Gerusalemme, una delle più importanti squadre di calcio israeliane. Sono saliti agli onori della cronaca perché hanno accolto il nuovo centrocampista nigeriano, Ali Mohamed, con insulti xenofobi e minacce durante un allenamento pre-campionato.

La colpa di Mohamed è di avere un cognome che agli ultras ha fatto pensare fosse musulmano. Gli hooligans, infatti, sono noti per il loro razzismo e suprematismo ebraico. Ecco perché hanno osteggiato violentemente l’acquisto.

Salvo poi inviare una “demenziale rettifica”, come la definisce il quotidiano, da parte del gruppo ultras La Familia:

“Dopo innumerevoli verifiche e controlli sull’identità del calciatore Ali, possiamo confermare che si tratta di un devoto cristiano, e non ci opponiamo dunque al suo approdo nel club. Tuttavia, rimane il problema del nome: deve essere cambiato perché il nome Mohammed non può essere pronunciato nel nostro stadio”.

Non deve meravigliare un simile comportamento, da parte degli ultras del Beitar. In fondo, da gente che accoglie la propria squadra, ad ogni partita, con il coro “Eccola che arriva, è la squadra più razzista del Paese!”, cosa ci si potrebbe mai aspettare?

E la dirigenza della squadra? In un primo momento ha provato ad opporsi alla deriva e il proprietario, Moshe Hogeg, ha anche ricevuto minacce di morte. Dopo l’accoglienza riservata al calciatore in allenamento, però, Hogeg ha dichiarato di voler gettare la spugna e ha ipotizzato addirittura la vendita del club.

Il Beitar non ha mai avuto un calciatore arabo-musulmano, cosa che conferma quanto il potente gruppo ultras “La Familia” riesca ad imporre la propria linea sulla società.

 

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