Il tecnico del Chelsea ha parlato della sua esperienza a Napoli per difendere la sua stagione in Inghilterra dagli attacchi
Come sottolinea oggi la Gazzetta dello Sport, dopo l’andata della semifinale di Europa League, conclusa con un incoraggiante 1-1, Sarri è apparso molto più disteso di quanto non fosse negli ultimi tempi sulla panchina del Chelsea
“Ma i vertici del club gli permetteranno di sviluppare il suo progetto?”
Questo è l’interrogativo adesso. L’allenatore toscano si è giustificato
«In un campionato così competitivo non è facile tornare ad ambire a un posto tra le prime 4. Basti pensare che la finale di coppa di Lega che abbiamo giocato col City (a febbraio, persa ai rigori,ndr) è arrivata dopo aver eliminato Liverpool e Tottenham»
I numeri danno ragione a Sarri che in Europa League è l’unica squadra ad essere ancora imbattuta con 11 vittorie e 2 pareggi, e in campionato ha già messo al sicuro il quarto posto.
«Il Napoli prima di me – ha ricordato – finì a -24 dalla Juve. Con me prima a -9, poi a -5 e infine a -4»
Sottolinea il tecnico del Chelsea ricordando i suoi risultati sulla panchina azzurra. Ma tifosi e stampa non sembrano essere dalla sua parte, basta ricordare la campagna #sarriout sollevata in Inghilterra. Sarri ha confrontato la sua esperienza attuale con quella al Napoli, ricordando che
«Ho avuto solo 3 settimane per lavorare in estate. E 11-12 sessioni per la fase difensiva. A Napoli me ne occorsero una sessantina…
