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Luciano Benetton: “Il Ponte Morandi? Una disgrazia. Ma il viadotto andava alleggerito”

Su Repubblica intervista all’azionista di Atlantia: “Risparmiare sulla manutenzione sarebbe un delitto da irresponsabili e un errore da stupidi ma potevamo alleggerire il Ponte”

Luciano Benetton: “Il Ponte Morandi? Una disgrazia. Ma il viadotto andava alleggerito”

Sulla Repubblica Francesco Merlo intervista Luciano Benetton, il cui nome è legato a doppio filo alla tragedia del Ponte Morandi del 14 agosto scorso.

“La manutenzione dei ponti e gli investimenti sulle strade sono obblighi imposti dal contesto prima che una libera opzione intellettuale. Mi creda, chiunque ci conosce appena un po’ non ha mai dubitato di noi, tutti sanno che non facciamo parte di quel capitalismo che è un’avventura tra politica e malaffare. Non siamo né papponi di Stato né razza padrona».

L’azionista di Atlantia definisce il disastro del viadotto una “terribile disgrazia, imprevedibile e inevitabile” e conferma la fiducia nei manager di Autostrade, dei quali sostiene la buona fede:

“Nessun imprenditore può immaginare di risparmiare sulla manutenzione dei ponti e delle autostrade. Non sarebbe solo un delitto da irresponsabili, sarebbe anche un errore da stupidi. Come si possono gestire le autostrade risparmiando sulla sicurezza?”.

Benetton dichiara che non c’era alcun sentore di rischio ma che il ponte era “sovraccarico”:

“C’è un’indagine molto complessa che stabilirà le cause e le concause. Con il senno del poi dico che si doveva diminuire il traffico”.

Autostrade avrebbe potuto diminuirlo, dichiara e la Gronda avrebbe potuto alleggerire il peso sul ponte. Riconosce anche che la riunione di famiglia nel giorno di Ferragosto che, dice, “non è vero che era una festa” andava evitata, ma “proprio perché non era una festa, nessuno ci ha pensato”.

“E davvero c’è bisogno che io dica che nessuno della famiglia ballava sui tavoli? Per effetto di quel misterioso conformismo che a volte in Italia contagia anche i migliori siamo stati descritti come una banda di feroci gaudenti assetati di Champagne davanti ai morti. C’è bisogno che le dica che quel giorno
eravamo, come tutti e più di tutti, testimoni sbigottiti di una terribile sciagura?”.

Dice di non essere andato a Genova perché il governo ha accusato la famiglia prima ingiustamente, prima ancora di sapere come fossero andate le cose e che quindi non sarebbe stato possibile affrontare “una simile demagogia”.

“Sono andati i rappresentanti dell’azienda. In quel momento di confusione e di dolore, davanti a quelle accuse orribili in tv ho persino temuto per la sicurezza dei ragazzi, dei miei nipoti. Chiamarsi Benetton poteva essere un rischio. Fortunatamente non è accaduto nulla, perché la gente che ci conosce non si è fatta contagiare da quell’odio così ingiusto”.

Benetton dichiara che la famiglia è stata accusata perché qualcuno aveva interesse ad attaccare la politica dei precedenti governi e nega che i pedaggi autostradali siano troppo alti e che i contratti di gestione siano privilegiati.

“Le tariffe di Autostrade per l’Italia sono circa il 40% più basse che in Spagna e circa il 15% più basse che in Francia. Ovviamente ci sono delle variabili di tante specie, come la fiscalità e la lunghezza delle autostrade. Qui ho le tabelle dettagliate: sono dati pubblici”.

E ricorda che l’Aeroporto di Fiumicino è una realtà virtuosa:

“Davvero si può credere che la stessa azienda sia virtuosa negli aeroporti e viziosa sulle autostrade?”.

 

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