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Gli ultras chiederanno scusa a Callejon

Il gesto ha diviso la tifoseria organizzata. Non tutti hanno capito, la maggioranza non ha capito. E ci sarà un gesto pubblico, forse anche nei confronti di Ancelotti

Gli ultras chiederanno scusa a Callejon

Non è stato un gesto premeditato

Non è stato un gesto premeditato. Non è stato un gesto condiviso. La maglietta rilanciata a Callejon, a Frosinone al termine della partita di domenica scorsa, ha sorpreso lo stesso mondo ultras. Che si è interrogato, e in parte anche diviso. Non va interpretata come un’azione che era stata preventivata. Tant’è vero che pochi secondi prima, la maglia di Fabian Ruiz è stata raccolta con gioia dagli stessi tifosi.

Poi è arrivato il momento di Callejon. Quella maglietta rilanciata dal settore che era occupato dalla curva B. Un segnale non nei confronti del calciatore. Nella mentalità ultras, un gesto per sollecitare un maggiore impegno sia alla squadra sia al club. Ma calcisticamente un brutto gesto. Forse il gesto peggiore che un tifoso possa fare.

Immediatamente, c’è chi ha preso le distanze e c’è chi non ha compreso. La Curva A non ha capito né condiviso quel gesto, si è resa conto immediatamente della gravità e delle possibili ripercussioni.

Filtrano alcune indiscrezioni sulle prossime mosse della tifoseria organizzata. Che sta discutendo e si sta interrogando sul gesto in sé, e in parte anche sulle conseguenze mediatiche. È molto probabile che nei prossimi giorni gli ultras si rendano protagonisti di un gesto simbolico, evidente: di una visita a Castel Volturno e di scuse solenni ed ufficiali al numero 7 del Napoli. 

Sembra, ne stanno discutendo, che potrebbe anche essere chiarito ad Ancelotti il senso di quello striscione esposto in curva B “Sarri uno di noi” che non andrebbe interpretato come un attacco all’attuale allenatore del Napoli.

Insomma gli ultras vorrebbero chiarire la loro posizione e in qualche modo porre rimedio a quel che è avvenuto domenica a Frosinone.

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