Mi vergogno io per quei tifosi del Napoli che hanno rigettato la maglia di Callejon

Lazzaroni.

Mi vergogno per loro.

E chiedo scusa a mister Ancelotti, ai giocatori, a quello straordinario e generoso José Maria Callejon. Ero sugli spalti della tribuna, lato curva del Frosinone. E devo dire che mi ha dato fastidio solo l’invettiva contro il Presidente De Laurentiis.

Quel “Noi non siamo napoletani” trovo che sia di una stupidità unica. Che vuol dire? Certo che non siete napoletani, tant’è che voi andrete in B e noi in Champions. Non riesco a viverlo come uno slogan razzista, discriminante dal punto di vista del territorio. Trovo solo la conferma dell’ignoranza di certi frequentatori di curve.
Penso allo striscione laziale di piazzale Loreto inneggiante a Benito Mussolini e alle cloache delle curve italiane.

Ma come? Arriva Callejon che vuole donarvi la sua maglietta e voi che fate? Manco foste gli Aventiniani che protestano e prendono le distanze dal fascismo.

Vergogna solo a pretendere che la squadra vi debba qualcosa.
E poi il furto della bandiera del Frosinone? E i parapiglia con i tifosi avversari? Che brutta figuraccia.

E devo dire da quando c’è l’impresentabile ministro dell’Interno che ulula e inneggia alla violenza, alla vendetta, alla discriminazione, anche il sistema di prevenzione delle forze di polizia fa acqua.
Ma come è possibile che a Frosinone non sia stata impedita la promiscuità tra giocatori e tifosi addirittura avversari? Signor Questore lei ha fatto una figuraccia. Purtroppo non è l’unico.

E Ounas ha rischiato di farsi strappare il borsone. Ma ha resistito e si è riportato a Napoli il trofeo della dignità.